Luglio 2015. Quest’ultima settimana non sarà ricordata solo per il suo caldo torrido, essa si è distinta per una serie di importanti eventi destinati a portare grandi cambiamenti: l’approvazione del piano per il salvataggio della Grecia, l’accordo nucleare con l’Iran. Inoltre, hanno una forte rilevanza la dichiarazioni della Yellen e di Mario Draghi. La presidente della Fed ha confermato l’aumento dei tassi entro l’anno, mentre il numero uno della Bce ha ribadito il proseguimento con il Quantitative Easing. Fatti e affermazioni che hanno rafforzato il mercato azionario mentre la moneta unica e le commodities si avvicinano ai minimi.
L’euro si è riportato nei pressi dei minimi di maggio sotto 1,09 contro il dollaro l’USD.
Di riflesso il petrolio ha sfiorato i 50 dollari al barile, mentre l’oro è rimasto sotto i 1.150 dollari l’oncia.
Il rame ha consolidato i minimi della settimana precedente, però non riuscendo a chiudere l’ottava sopra i 5.500, nonostante i buoni dati di crescita cinese del secondo trimestre (+7%) e i primi cenni di stabilizzazione delle Borse asiatiche.
Il nickel ha conservato l’importante supporto a 10.500 per poi chiudere a 11.500. Grande recupero dello zinco che si è portato in area 2.070. Risalita graduale per l’alluminio.
La settimana della Borsa italiana
L’accordo sulla Grecia mette le ali a Piazza Affari. L’indice Ftse Mib guadagna il 3,61% a 23.765 punti, l’All Share cresce del 3,65%.
In ripresa i titoli delle popolari e molto bene il comparto del lusso. Tra i titoli in evidenza Fiat Chrysler (+8.68%), favorito dal buon andamento delle immatricolazioni in Europa e la vicinanza per il collocamento delle azioni Ferrari.
Ripresa dei titoli bancari in particolare delle banche popolari. Banco Popolare chiude con un buon +8,23%, Bpm (+7,50%), Bper +5,33%.
Monte Paschi segna un progresso del 6,04%.
Bene il settore del lusso con il titolo Ferragamo che sale del 7,61%, report positivi anche per Tod’s (+6,15%), Yoox (+5,71%), Luxottica (+5,42%).
