Luglio 2013. Nonostante la festività del 4 luglio, la prima ottava del mese è stata molto interessante: il numero uno della Banca centrale europea, nella giornata di giovedì, ha garantito la proroga di mantenere bassi i tassi d'interesse, il dato USA sull'occupazione ha confermato la ripresa.
Due notizie che hanno dato subito buoni risultati: la promessa di Draghi ha ridato slancio alle piazze azionarie dell'area euro, la conferma della ripresa del lavoro oltreoceano ha visto il petrolio WTI superare di slancio i 100 dollari al barile.
Continua l'agonia dei preziosi, con l'oro che ha chiuso a 1225 dollari l'oncia, in concomitanza con un cambio EUR/USD sotto 1,2850.
Nickel e alluminio hanno fatto dei buoni rimbalzi rispettivamente fino a 14100 e 1850, ma nel corso delle sedute si sono riportati sui recenti minimi. Anche lo zinco ha avuto un'andamento simile, ma è riuscito a difendere una parte della risalita chiudendo a 1830, mentre il rame ha pagato il mancato aggancio a 7000 rintracciando fino a 6800.
Dalla borsa valori
Balzo per Piazza Affari, con l'indice Ftse Mib che guadagna un +1,93% a 15.533 punti, l'All Share registra un +1,74%. E' evidente che in borsa hanno pesato positivamente le rassicurazioni di Draghi. Si ammorbidisce anche lo spread Btp-Bund che chiude a 271 punti.
A Milano si registrano una cinque giorni di rimbalzi dove si evidenziano: Saipem, dopo un giugno disastroso segna un ottimo +12,97%. Rialzo anche per Mediobanca (+9,30%) e Mediaset (+10%). Tra gli altri bancari, Bpm (+5,44%), Mps (+3,59%), Intesa sp (+3,25%).
Focus sul portafoglio degli italiani
Dall'inizio della recessione economica l'indebitamento delle famiglie italiane è aumentato del 36,5%, pari a 501,58 miliardi di euro. E' quanto emerge da un'indagine eseguita dall'Ufficio studi della Cgia Mestre. Le province più esposte col sistema bancario sono anche quelle che registrano i livelli di reddito più alti (Lodi, Monza-Brianza, Milano e Varese). Gli aumenti delle tasse e dei disoccupati hanno contratto il reddito famigliare, con una conseguente diminuzione dei consumi di oltre il 4%.
