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Fase di debolezza per non ferrosi e dollaro

Maggio 2017. Fase di debolezza per i metalli non ferrosi e il dollaro americano.
Stock Settimanale LME (Variazione metallo in Ton.)Solamente il recupero sul finale è riuscito ad annullare le perdite della persistente debolezza che sta attraversando l’intero comparto dei metalli non ferrosi.

Il rame ha ritentato più volte il supporto di breve termine a 5.480, per poi chiudere sopra i 5.600 dollari per tonnellata.

Marcata instabilità per lo zinco che nelle giornate di giovedì 18 e venerdì 19 è stato caratterizzato da una forte volatilità, prima andando a toccare un nuovo minimo annuale (2.460) per poi superare i 2.600 dollari.
Fase di debolezza anche per il nickel che ha raggiunto il supporto in area 9.000, prima di chiudere le contrattazioni sui 9.200. Un’eventuale violazione del supporto lo porterebbero in area 8.600, che risulta essere una buona area di acquisto per gli investitori del medio-lungo periodo.
L’alluminio, pur restando in una fase di forza, ha ceduto momentaneamente i 1.900 dollari, recuperando velocemente a 1.940.

Tra i metalli preziosi l’oro si è riportato sui 1.255 dollari l’oncia, mentre tra le principali materie prime il petrolio Wti ha chiuso l'ottava in rialzo a 50 dollari al barile.

Valute: la debolezza dell'USD
I nuovi minimi toccati dal dollaro contro la moneta unica sono il riflesso di un cambio di passo imminente.
Oltre alle vicende politiche che vedono ancora una volta coinvolto il presidente Donald Trump. L’euro, dopo le bufere elettorali francesi, può riprendere il percorso di politica monetaria sostenuto dall’Euro zona e dalla Bce.

La moneta unica quindi tocca i massimi di sei mesi, grazie alla debolezza della valuta americana che negli ultimi giorni ha perso quasi lo 0,7% sull’intero paniere dei cambi. Sullo sfondo restano i problemi dell’amministrazione Trump: dal russiagate alle riforme promesse non mantenute.

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