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L'Eurogruppo e la paura Grexit

L'Eurogruppo e la paura GrexitAgosto 2012. Il tanto temuto mese estivo, che avrebbe dovuto assistere a pericolose manovre dei mercati, sembra procedere senza particolari sussulti. Anche il tanto odiato spread Btp-Bund chiude a 429, le borse sono ancora positive e i mercati, malgrado le prospettive economiche dell’Eurogruppo sono brutte per tutto il 2013, guardano con un certo interesse alla prossima riunione della Bce in programma il prossimo 6 settembre.

Per fortuna ci pensa il presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker a scaldare ulteriormente queste calde giornate di ferragosto, teorizzando un possibile addio di Atene dall’Euro.


La paura Grexit si fa sempre più concreta, per questo i governi dell’Ue si preparano ad un possibile crash dell’euro.

Il binomio recessione economica e austerità che sta accompagnando Atene non gli consente di riportare il suo deficit sotto il 3% entro il 2014, come gli è stato imposto dalla troika. La Grecia è in caduta libera, ma questa eventuale uscita comporterebbe ulteriori sforzi economici per gli altri Stati europei che dovrebbero rafforzare il resto dell’unione monetaria.

Il dato confortante
Ma se da una parte c’è l’incubo Grexit dall’altro c’è l’esplosione export di Eurolandia.
Per merito della flessione della valuta europea e della crisi che frena l’import, i Paesi dell’eurozona hanno registrato un aumento delle esportazioni con numeri da record. L’Italia cresce al ritmo tedesco con un +4%. Ma il dato più confortante è che mai era stato raggiunto un saldo così alto da quando è iniziata la raccolta europea dei dati.

La settimana di Trading
La divisa europea si attesta a 1,2350 contro il dollaro americano, riuscendo a rimanere nel range di 1.2130/1.2445. L’oro galleggia attorno a 1615 dollari l’oncia.
Tra le commodities bisogna segnalare l’impennata del petrolio che è balzato a 95 $ al barile ed ha visto anche l’allargamento del differenziale col brent arrivato a quotare 19 $ in più.

La settimana di Ferragosto a Piazza Affari
Continua il momento favorevole per Milano e Madrid in testa ai listini europei che registrano guadagni vicini all’1%.
Molto bene i bancari con Mps, Intesa Sanpaolo e Unicredit. Mediaset, dopo la fiammata iniziale a 5,55 % guadagna il 3,3%, ma continua a salire alimentando le speculazioni su un possibile rastrellamento della stessa famiglia Berlusconi.

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