Maggio 2013. La settimana appena trascorsa sarà ricordata per i pessimi dati sul PMI cinese, che hanno contribuito al tracollo della borsa giapponese, dove l'azionario ha visto perdere il 7,3% in un solo giorno e che si è subito riflesso sulle altre piazze mondiali facendo scattare prese di beneficio che attendevano da tempo il momento propizio per entrare in gioco.
L'azionario statunitense ha fatto in tempo a registrare l'ennesimo primato assoluto, le materie prime hanno retto il colpo senza subire particolari contraccolpi.
Difatti, l'oro, vittima sacrificale delle ultime ottave, ne è uscito indenne chiudendo a ridosso dei 1400 dollari l'oncia.
Il petrolio ha ceduto terreno nelle ultime sedute ma comunque è riuscito a salvarsi stando sui 93 dollari al barile.
Le quotazioni continuano a rimanere svincolate dall'andamento del mercato delle valute. Difatti l'euro ha oscillato tra 1,28 e 1,30 contro il dollaro americano, senza produrre effetti significativi.
Le perdite di produzione in Asia stanno controbilanciando la debolezza della domanda, una dinamica attesa da tempo e che non sembra aver sconvolto le prospettive di lungo periodo.
Appaiono sempre più fiduciosi sul trend di medio-lungo termine anche i governatori della Fed che ormai parlano apertamente di rilancio dei mercati economici.
L'unico grande dubbio riguarda la vecchia europa, vedremo gli effetti del possibile ulteriore taglio nel costo del denaro da parte della Bce, previsto nelle prossime settimane.
La mega-manovra Fiat-Chrysler
Un'operazione di oltre 20 miliardi di dollari per l'acquisizione del 100% di Chrysler e l'initial public offering della società che nascerà fra Fiat e Chrysler a Wall Street.
Fiat per portare avanti l'operazione ha contattato diversi istituti - Deutsche Bank, Bank of Americ, Goldman Sachs per un finanziamento, ma l'ostacolo maggiore pare essere l'acquisizione della quota Chrysler in mano alla Uaw, il sindacato dei metalmeccanici americano, con il quale è in corso una mediazione sul prezzo.
