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Indice Ftse Mib in netto rialzo

Indice Ftse Mib in netto rialzoDicembre 2016. Nell’ottava che ha preceduto il voto referendario erano molte le incertezze. Quando molti analisti pensavano già ad un imminente crollo del principale indice milanese, il Ftse Mib ha iniziato la scalata a partire dalla giornata di mercoledì 30 novembre, prima sospinto dall’accordo dell’Opec di tagliare la produzione di petrolio che di fatto ha fatto volare l’intero comparto degli energetici, con il contratto Wti tornato al di sopra dei 50 dollari al barile.

Alla chiusura dell’ottava Eni ha fatto un balzo del +6,03%, Tenaris +5,57%, Snam +3,64%, Enel +2,,52% e Saipem +5,81%, quest’ultima favorita anche dalla scelta di Gazprom di ribassare il contratto ex South Stream.

A trainare l’indice milanese hanno contribuito anche i bancari con Mediobanca che ha guadagnato l’8,47%, Intesa Sanpaolo +5,45%, Unicredit +5,79%, mentre Mps è scesa in territorio negativo (-2,50%). Il bilancio finale è ottimo, con il listino milanese che risulta essere il migliore dei principali indici di borsa europei: Ftse Mib in progresso del 3,36% a quota 17.086 punti, l’All Share +2,92%.

I non ferrosi rientrano dai valori massimi
Nel comparto dei metalli non ferrosi ci sono state delle correzioni importanti dopo i forti rialzi registrati nelle scorse settimane. La volatilità resta ancora molto alta e molto probabilmente lo rimarrà all’indomani del referendum italiano e delle elezioni austriache.

Il rame è tornato sotto la soglia di 5800 dollari, dopo che era riuscito a mettere a segno un nuovo massimo a 6045. Stesso comportamento dello zinco, dopo avere raggiunto il massimo annuale a 2985 è tornato in area 2700 lasciando aperte le ipotesi di ulteriori ribassi nei prossimi giorni.
Il nickel dimostra una relativa stabilità attorno a quota 11200. L’alluminio, dopo avere raggiunto i 1785, ha chiudo le sedute poco sopra i 1700 dollari per tonnellata.

Nei metalli preziosi l’oro persiste nella sua lenta discesa verso i 1150 dollari l’oncia.
Nelle mercati delle valute da evidenziare il tentativo di rimbalzo della moneta unica, in rafforzamento a 1,0650 contro il dollaro Usa.

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