Gennaio 2012. Inutili le scuse di Standard&Poor's per l'errore sul declassamento dell'Italia e dell'Ue. L'agenzia di rating americana non è nuova a questa errori e con lei tutte le altre agenzie di ricerche finanziarie che continuano ad avere troppi poteri. In ogni caso, l'Europa accelera le procedure sul Patto di stabilità e sulla nascita del fondo salva-Stati permanente Esm. Ma sorge la paura sugli effetti della divisa europea, che rischia un peggioramento anche per causa della crisi greca.
L'irresponsabilità delle Agenzie di Rating nel emettere facili declassamenti sta nel problema che manca una stretta regolamentazione con la nascita di un'agenzia europea pubblica. Non dimentichiamoci che Standard&Poor's, Moody's, Fitch Rating e tutte le altre agenzie di rating sono dei speculatori finanziari. Ma è anche vero che i mercati da tempo danno solo segnali di sfiducia.
Tutti gli interventi della Bce, nel fornire liquidità alle banche per acquistare titoli pubblici, ha generato solo una domanda artificiale che fa calare lo spread solo temporaneamente, per poi rivederlo un attimo più tardi risalire.
Indubbiamente le decisioni irrespondabili delle agenzie di rating vanno condannate, ma con loro anche le scelte politiche sbagliate che sono state fatte fino ad oggi.
Nella settimana in cui lo spread tra il debito pubblico italiano e quello tedesco si è lievemente alleggerito, si è aperto uno spread altrettanto grande tra il mercato europeo e quotazioni Lme, in netta salita malgrado il momento di debolezza dell'euro, sceso sotto 1,30 contro il dollaro.
La seconda settimana del 2012 ha visto protagoniste le banche, dopo un'inizio anno da paura. Piazza Affari, negli ultimi cinque giorni, il Ftse Mib ha guadagnato il 2,50% portandosi a 15.011 punti e l'All Share il 2,09% a 15.852.
Guidano la risalita Bpm +14,73% e Bper +13,88%, bene anche Mediobanca con + 9,14%. Chi invece registra una caduta verticale è il titolo della società di calcio Juventus con un -44%, seguita da Unipol -22%.
