Dicembre 2015. Moderato ottimismo sui mercati economici nella settimana di Natale, ottava contraddistinta dall’arresto della discesa delle materie prime.
Il petrolio recupera alla Vigilia, dopo un tragico avvio è tornato ai minimi degli undici anni a 37,5 dollari al barile.
Stabili i metalli preziosi con l’oro a 1.073 dollari l’oncia, favorito anche dalla moneta unica a 1,095 contro il dollaro Usa.
Ottimi risultati nel comparto dei metalli industriali, zinco e alluminio hanno espresso buone performance guadagnando entrambi un centinaio di dollari dai minimi della settimana scorsa e chiudendo rispettivamente a 1.570 e a 1.550. Resta forte il piombo a 1.750. Positivo anche il rame a 4.700 dollari, mentre il nickel ha toccato ancora il supporto attorno agli 8.600 dollari per tonnellata.
A scatenare gli acquisti delle commodities è stata la notizia della Cina che annunciato la riduzione di acciaio per i prossimi cinque anni.
Dalla Borsa di Milano
Il listino milanese ha chiuso in netto rialzo, in linea con le principali piazze del vecchio continente. L’indice Ftse Mib è scresciuto dell’1,74%, a trainare il paniere principale sono gli energetici, agevolati dal recupero del greggio. Tenaris (+3,87%), Saipem (+3,67%), Eni (+3,41%).
Molto bene anche Telecom Italia (+4,01%) e Fca (+4,16%) per i preparativi della quotazione Ferrari anche a Piazza Affari.
Positivo il settore lusso con in evidenza Tod’s (+2,93%) e Luxottica (+2,56%). Bene anche i finanziari con: Mediobanca (+1,55%), Generali (+1,08%), Unicredit (+0,58%).
Fuori dalle blue chips impennata di Tiscali (+3,83%) favorita dal consenso della Consob all’incorporazione di Aria Italia.
La notizia di Natale: Mps taglia i salari “Top”
Stipendi ridotti del 2,5% per i vertici del gruppo (top manager e le alte figure professionali), un abbattimento delle spese che farà risparmiare alla banca senese circa 200 milioni di euro.




