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Movimento interessante sul cambio euro/dollaro

Movimento interessante sul cambio euro/dollaroAgosto 2016. I dati incerti sul Pil e la crescita hanno influito negativamente sulla Borsa di Milano che ha chiuso con un deciso calo del -4,05%. A pesare sulle quattro sedute sono soprattutto i titoli bancari, investiti da nuovi crolli e con le preoccupazioni della Bce sulla solidità degli istituti di credito.

Nel forex market c’è stato un movimento interessante sul cambio euro/dollaro che è tornato sopra 1,13 toccando un massimo nella giornata di giovedì 18 agosto a 1,1365, riportandosi in prossimità del massimo raggiunto lo scorso 24 giugno (giornata della Brexit) che era a 1,1427.

Andamento che preannuncia interessanti opportunità di guadagno nei prossimi giorni.

Stesso discorso per le borse azionarie Usa, dopo l’ottimo espluà della settimana scorsa, si sono prese una “vacanza”. Hanno fatto segnare oscillazioni contenute e sono pronte per essere monitorate nella prossima ottava in quanto qualche piccolo ribasso, in particolare sugli indici di borsa europei, si è fatto notare.

Nelle materie prime l’oro è rimasto all’interno del range 1330/1360. Mentre il petrolio ha continuato il suo recupero arrivando a sfiorare i 50 dollari al barile sul contratto di ottobre.
Tra i metalli non ferrosi l’alluminio tocca il nuovo massimo a 1707 dollari per tonnellata. Mentre il nickel ha segnato il minimo più basso a 10175.
Il rame ha avuto movimenti fra 4750 e 4850 dollari. Lo zinco resta sempre in prossimità dei massimi del 2016 in area 2300.

Le Banche affossano Piazza Affari

Nella settimana di Ferragosto il principale indice della borsa milanese lascia sul terreno il 4,05% a 16.310 punti, mentre l’All Share segna un ribasso del 3,83%.

Il comparto dei bancari è il maggiore responsabile. Mps perde l’8,63% colpita anche da una nuova inchiesta che coinvolge l’Ad Viola e l’ex presidente Profumo. Molto male anche Bpm che arretra dell’8,32%, Banco Popolare (-7,09%), Intesa (-7,31%), Ubi (-7,90%), Unicredit (-6,99%).
Pesanti perdite anche sugli assicurativi con Generali (-7,88%) e Unipolsai che segna un -6,85%.

Ribassi più contenuti sugli industriali. Fca registra un calo del 5,19%, Exor (-4,69%), Cnh (-1,05%). Segni meno anche per i titoli di Finmeccanica (-3,17%) e Prysmian (-1,68%).

Nel vortice dei ribassi sono stati inghiottiti anche gli energetici nonostante la ripresa del greggio. Eni e Saipem limitano le perdite rispettivamente a -1,17% e -0,68%, mentre Enel precipita a -6,02%. Nel limbo troviamo A2a (-4,49%), Snam (-3,14%), Terna (-3,14%).

Tra i pochi a sorridere c’è Tas +17,44% (miglior titolo del Ftse Mib), Rcs (+11,69%) ed il gruppo delle macchine del verde Emak che avanza del 6,84%.

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