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Nuovi segnali di crisi dall'Eurozona

Segnali di crisiMarzo 2012. L'ultima settimana a cavallo dei mesi di febbraio e marzo ha lanciato dei nuovi segnali di crisi.

Partiamo dall'Europa dove giungono minacce da parte di Spagna e Olanda sul nuovo patto di stabilità, mentre la Grecia viene data per spacciata da Moody's.

Dopo la seconda tranche della Long Term Refinancing Operation della Bce ha visto le banche richiedere oltre 500 miliardi di euro con scadenza a tre anni.

La nuova e consistente iniezione di liquidità ha visto volare i bancari in Piazza Affari e crollare pesantemente i preziosi, mentre l'azionario non ha subito il colpo, con il Dow Jones che è tornato sopra i 13000 punti e il petrolio ha chiuso a 108 dollari al barile.

A Piazza Affari, dopo settimane difficili, torna l'ottimismo e volano i bancari con la Borsa che chiude la settimana in sostanzioso rialzo. L'indice Ftse Mib segna un +2,52% a 16.902 punti, All Share a +2,08%.

Torniamo Europa dove il fiscal compact rischia grosso per i segnali negativi lanciati da Spagna e Olanda. I primi sono pronti ad uno scontro diretto con Bruxelles sul rigore dei conti, i secondi chiedono un referendum per uscire dall'Europa.

Contemporaneamente l'Eurozona si rende conto che la strada per il risanamento dei debiti è ancora molto lunga. Lo stesso presidente dell'Eurogruppo ha dichiarato che la recessione economica è finita, ma i suoi sintomi non sono ancora scomparsi.

Per l'agenzia di rating Moody's il default di Atene è questione di ore. A pochi giorni di distanza dai tagli del rating di Fitch e Standard & Poors's, Moody's declassa la Grecia al livello spazzatura. Avvertendo che anche lo swap sarà completato i rischi di fallimento sono quasi certi.

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