Gennaio 2013. Partenza a razzo per tutte le borse grazie all'accordo raggiunto in extremis da Obama per evitare il fiscal cliff.
Spunto che ha contribuito ad infuocare l'avvio delle contrattazioni sia per l'azionario che le materie prime, persino il contratto sul petrolio ha raggiunto i massimi di ottobre arrivando in area 94 dollari al barile, e sugli indici manifatturieri e dei servizi.
Sempre dagli Stati Uniti, veri protagonisti di questo inizio d'anno, è giunto un dato della Federal Reserve che segnala un deciso miglioramento dei dati macroeconomici sull'occupazione. Dagli ultimi verbali esiste la concreta possibilità di un rientro di parte degli stimoli monetari già entro la fine di quest'anno. Però, viene messa in evidenza l'intenzione da parte della banca centrale (Fomc), di interrompere l'acquisto di bond nel 2013.
Dal fronte del valutario la moneta americana tiene anche sull'euro con il cambio EUR/USD in leggero calo a 1,30.
Leggera flessione dell'oro che raggiunge quota 1.645 dollari l'oncia.
Dopo l'esaltazione del fiscal cliff, che ha fatto impennare le piazze finanziarie di tutto il mondo, preoccupa l'effetto che l'intesa avrà sull'economia a fronte dell'aumento della tetto del debito e sui tagli della spesa. Due nodi cruciali che arriveranno al pettine già dalla fine di febbraio. Nel frattempo le agenzie di rating osservano preoccupate l'evolversi di questa situazione.
Avvio a razzo supersonico per la borsa milanese che chiude l'indice Ftse Mib con un guadagno complessivo del 4,22% a 16,959 punti.
Tutto il listino positivo vede protagoniste le banche, rafforzate dalla nuova discesa dello spread Btp-Bund, approdato attorno a quota 370 punti.
Tra i titoli vola Monte Paschi mettendo a segno un balzo del +17,18%. Molto bene anche Intesa (+5,74%), Unicredit (+4,44%) e tutte le popolari. Maxi rialzi per EnergyCapital (+71%) e K.R.Energy (+16,93%). Fiat chiude con un incorraggiante +4,81%, Finmeccanica (+6,79%) con Alenia e Ansaldo Sts.
