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Primi effetti del rialzo dei tassi d’interesse

Primi effetti del rialzo dei tassi d'interesseDicembre 2016. La Banca centrale americana (Federal Reserve) si è finalmente decisa a concludere la telenovela sul rialzo dei tassi d’interesse, a pochi giorni dalla fine dell’anno la Yellen ha confermato un rialzo dello 0,25%, proprio come previsto da quasi la totalità degli esperti. Stando alle previsioni dei membri del board, nel corso del 2017, ci potrebbero essere tre ulteriori aumenti della stessa entità, circostanza vincolata dai corsi obbligazionari e dagli andamenti dei mercati delle valute.

Il primo effetto del rialzo dei tassi è stata l’istantanea ascesa del dollaro, con l’euro sceso fino a 1,0370, livello che fa tornare la moneta unica indietro di 13 anni.



Reazioni diverse da parte delle materie prime. Dopo una correzione iniziale, il petrolio Wti ha resistito restando sopra i 51 dollari al barile, mentre l’oro ha raggiunto un minimo a 1124 dollari l’oncia.

I metalli non ferrosi si sono difesi bene, ma l’interesse per nuovi acquisti sui livelli abituali sempre essersi attenuato: indispensabili delle prese di profitto prima di rivedere denaro fresco!

Il metallo rosso si è portato sotto i 5700 dollari, appesantito anche da un importante aumento degli stock LME, quasi 100 mila tonnellate in una settimana.
Più volatile lo zinco ha retto meglio lo scontro, tenendosi alla larga dal livello di supporto a 2650 - 2670.
Nickel in fase di assestamento tra gli 11000 e 11500, mentre l’alluminio ha evidenziato tutta la sua debolezza relativa dopo avere chiuso le contrattazioni a 1730 dollari per tonnellata.

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