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Puntate della Telenovela di Eurolandia

EurolandiaNovembre 2011. La prima settimana del mese è stata caratterizzata dal G20 di Cannes, dalla grande confusione dei mercati che hanno coinvolto direttamente Grecia, Italia e via via tutti gli altri in un'infinita serie di colpi di scena degna del più grande sceneggiatore di telenovele.



Dopo le insistenti pressioni europee è stato annullato il tanto temuto referendum in Grecia. Dopo questo atto di fiducia del Parlamento, Papandreou pare che intenderebbe dimettersi, ma chiedendo di aprire delle consultazioni per la formazione di un nuovo governo di unità. Non è della stessa idea il suo rivale Samaras, che chiede le elezioni anticipate.

Il riepilogo intricato di queste puntate cruciali della telenovela di Eurolandia vede, nella prima parte della settimana, un peggioramento dei mercati. Ma poi, quando tutto sembrava perduto, interviene Mario Draghi con un'inaspettato taglio dei tassi europei che induce i mercati a cambiare rotta.

Nel frattempo a Cannes i grandi del mondo fanno un'accurata radiografia all'Italia e al suo premier, decidendo di sottoporre il Bel Paese al "test della realtà". Scatta quindi l'operazione commissariamento di Ue e Fmi per monitorare l'Italia. Silvio Berlusconi non manca di spiazzare tutti con le sue nuove dichiarazioni: "in Italia i ristoranti sono pieni". Rassicurando tutti che non c'è crisi e non ci sono problemi particolarmente gravi.

Il giorno dopo, parte inevitabilmente, la kermesse delle reazioni. La risposta più esplicita e diretta arriva dal Financial Times, che risponde al presidente del consiglio direttamente sulla prima pagina del noto quotidiano economico finanziario Inglese con "In the name of God and Italy, go!" (Vattene in nome di Dio e dell'Italia).

Ma le avventure di Eurolandia non si fermano qui! Perchè, il colpo di scena che non ti aspetti è dietro l'angolo. Difatti, il mercato delle materie prime viene scosso dalla crisi del broker MF Global, che spiazza tutto e tutti, ormai impegnato a cercare nuovi lidi in cui trasferire le operazioni in essere. L'alternativa sarebbe la chiusura forzata delle posizioni aperte già a partire dalla settimana prossima con una consueguente volatilità sul mercato.

In tutto questo trambusto Piazza Affari paga dazio. L'Italia in "crisi di credibilità" registra un pesante ribasso alla Borsa valori. La settimana chiude con un bilancio da panico. L'indice Ftse Mib ha un taglio del 7,85% mentre l'All Share cede il 7,06%. Solo nel primo giorno di novembre Piazza Affari ha perso il 6,8%. Così male andò solamente 3 anni fa, più precisamente nell'ottobre del 2008 quando la crisi della Lehman Brothers era al suo culmine.

Ma la telenovela di Eurolandia è infinita, attendiamo impazienti di riassumervi le puntate della prossima settimana.

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