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Quotazioni immutate tranne il petrolio

Quotazioni immutate tranne il petrolioGennaio 2014. Dopo le festività natalizie le attività riprendono regolarmente ma senza raggiungere grandi mutamenti. Le quotazioni sono rimaste pressoché immutate sia sul mercato azionario sia sulle commodities, ad eccezione del petrolio che è sceso pericolosamente a 92 dollari al barile.
L’oro si è mantenuto attorno ai 1230 dollari l’oncia così come la divisa unica poco discosta dal cambio 1,36 nonostante l’annuncio pre-festivo del tapering statunitense.

Come era prevedibile la Banca centrale europea non ha toccato i tassi così come le dichiarazioni di Mario Draghi non hanno dato nuovi spunti per ulteriori movimenti sui cambi.



Il rame ha risentito lievemente dei poco brillanti dati cinesi, continuando a mantenersi sopra i 7200, grazie alla backwardation, in crescita a 28 dollari sul cash 3 mesi.
Continua la correzione dello zinco che ha chiuso in area 2025, mentre l’alluminio è il peggiore dei metalli, scivolando a 1750, per poi riprendersi fino a 1765 dopo l’avvilente scalata di Alcoa. In difficoltà anche il nickel, che però è riuscito a difendere il supporto a 13200.

Il Buon momento di Milano
Ottava in netto rialzo per il listino milanese, superato in Europa solo da Madrid. Il vistoso calo dello spread tra Btp a dieci anni e Bund tedeschi, che in settimana sembra essersi stabilizzato attorno quota 200 punti base, a contribuito a dare un clima di fiducia su Piazza Affari, spingendo fortemente in rialzo il comparto finanziario e i bancari.

Il bilancio finale della settimana ha visto l’indice Ftse Mib salire dell 2,39% a quota 19569 punti e l’All Share +2,23% a 20825 punti.

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