Febbraio 2011. Il ritorno degli operatori cinesi sul mercato, dopo le festività del capodanno cinese, non ha inciso sui prezzi e neppure sui volumi dei metalli non ferrosi, che restano comunque su livelli piuttosto elevati.
Il rame staziona attorno i 10.000 $, che dovrebbe ridimensionarsi nel breve termine.
La banca centrale di Pechino ha causato questo stato di calma apparente, alzando ancora i tassi di un quarto di punto a inizio mese, una manovra che, se da una parte lascia insodisfatti gli interessi reali della Cina, dall'altra parte ha cautelativamente smorzato l'euforia dei trader.
Nello scenario internazionale, la crisi egiziana ha fornito ancora sostegno al comparto delle materie prime, contribuendo a limitare la discesa del petrolio, che ha chiuso le contrattazioni a 87 $ al barile sia spingendo al rialzo i prezzi dei prodotti agricoli, peraltro tra le cause scatenanti delle tensioni in Maghreb.
Per quanto riguarda la settimana nella borsa italiana, Piazza Affari risente delle crisi egiziana. sul fronte macro, tra i pochi dati significativi quelli superiori alle attese sull'occupazione Usa, mentre dall'Europa giungono nuovi timori sul debito di alcuni Paesi.
