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Scossa della Banca centrale europea

Scossa della BceSettembre 2014. Scossa della Bce con il taglio dei tassi e l’annuncio del Quantitative Easing in versione europea ha dato uno scatto al mercato dei cambi, spingendo la divisa unica sotto 1,30 contro il dollaro americano, ma con effetti limitati sull’azionario, fatti salvi i titoli bancari del vecchio continente.
Ancora minore è stato l’impatto sulle materie prime con il petrolio WTI che ha chiuso su livelli di poco inferiori a quelli della settimana scorsa in area 94,5 dollari al barile. Mentre l’oro ha pagato il rafforzamento della valuta statunitense, scendendo sui 1260 dollari l’oncia.



Tra i metalli l’avvenimento più interessante è stato il ritorno del nickel sopra i 19000 dollari per tonnellata, per ragioni però del tutto interne al mercato specifico.
L’alluminio ha terminato le sedute invariato, sui 2100 ma con la scomparsa di quella backwardation a tre mesi che fino ad oggi aveva garantito un apprezzabile supporto. Tiene duro lo zinco anche se non riesce a sfondare i massimi precedenti a 2420.

Nel frattempo i trader cinesi rimangono in attesa di un leggero calo dei prezzi per rientrare sul mercato, forse perché sono consapevoli che al momento mancano i presupposti per un rally sostenibile.

La settimana della Borsa milanese
I titoli bancari, favoriti dalle mosse di SuperMario e anche dal miglioramento del rating da parte di Citi, hanno messo le ali al listino milanese che ha visto l’indice Ftse Mib compiere un balzo del 4,62% a 21.395 punti, All Share +4,29%.

Piazza Affari ha preso letteralmente il volo grazie al calo del tasso di interesse allo 0,05% e all’annuncio dell’acquisto di titoli Abs e covered bonds. Misure che sono riuscite a far calare l’euro e di portare lo spread sotto i 140 punti.

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