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Scosse di assestamento

Scosse di assestamentoAprile 2013. A parte il terremoto politico italiano, dai mercati si avvertono delle leggere scosse di assestamento. Un segnale ed un clima positivo anche sui Paesi periferici all'eurozona.
Tutto per merito della mega operazione di Sell off della banca centrale nipponica, lo spread Btp/Bund è continuato a scendere. Mentre il comportamento delle materie prime è stato leggermente contraddittorio: l'oro è sceso a 1550 dollari l'oncia, il petrolio si è aggirato attorno ai 93 dollari al barile, ma con una significativa riduzione dello spread WTI/Brent.



I prezzi in euro sono rimasti su valori stuzzicanti, data la risalita della valuta unica europea sopra 1.3050 contro il dollaro americano. Piccoli indizi che indugiano a pensare che il peggio è passato, ma nuovi mimimi non da sottovalutare: il segnale definitivo arriverebbe da un ritorno del rame sopra i 7700 dollari. Gli analisti navigati sanno bene che il mercato del rame e dei metalli di base spesso anticipa l'andamento dell'intera economia mondiale.

Dalla Borsa di Milano
Piazza Affari ha vissuto una settimana splendida grazie al calo dello spread e dai titoli bancari e assicurativi. L'indice Ftse Mib chiude con un ottimo +3,48% a 15.780 punti, mentre l'All Share segna un +3,39%.

Tra le banche si mette in evidenza Monte dei Paschi (+9,88%), tra le assicurazioni svettano Fonsai (+13,36%) e Unipol (+12,26%).
Sugli scudi Telecom (+8,82%) con il cda che valuterà il fascicolo per una fusione con 3 Italia, che potrebbe portare Li Ka Sking ad avere il controllo del gruppo telefonico.

In rialzo anche Mediaset (+11,67%). Tra gli energetici splende Iren con un ottimo +16,92%. Per gli industriali Fiat conclude la seduta con un buon +6,18%.

Il teatrino italiano
Tra incontri e rinvii giovedì prossimo iniziano le votazioni per le elezioni del nuovo inquilino del Colle. Un'elezione tanto attesa tanto fitta di misteri, a quattro giorni dall'evento non si sa nulla sulle possibili candidature, ma neppure sulla maggioranza che insedierà il prossimo presidente della Repubblica. Particolare di non poco conto se si pensa che quella stessa maggioranza sarà anche quella che governerà il Paese. Forse una cosa certa c'è, il prossimo scenario politico italiano sarà completamente diverso da tutti gli altri.

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