Dicembre 2013. Ben Bernanke, nella sua ultima riunione da numero uno della Federal Reserve, ha annunciato l’inizio del Tapering a partire dal prossimo mese.
Da gennaio 2014 il primo step della banca centrale americana sarà quello di ridurre i suoi acquisti da 85 miliardi di dollari al mese a 75 miliardi.
L’effetto del Tapering è stato relativamente limitato, le valute contro l’euro, yen e il dollaro australiano si sono indebolite, mentre i titoli hanno guadagnato su tutta la linea.
La divisa unica è più di un centesimo al di sotto del suo recente massimo di 1,38. Eppure il livello di 1,36 - 1,37 resta alto rispetto ai livelli registrati negli ultimi due anni. Inoltre, gli ultimi dati mettono in luce che l’eurozona ha registrato un eccesso delle partite correnti record nel mese di ottobre, a sottolineare che, in assenza di tensioni all'interno dell'eurozona, la divisa unica è più forte di quanto lo era prima.
Siamo giunti all’inizio dello smembramento delle politiche di Quantitative Easing che hanno contrassegnato questi ultimi cinque anni. Il passaggio non sarà traumatico, per la gioia dell’azionario, che si è riportato sui massimi assoluti, i tassi d'interesse rimarranno bassi ancora per molto tempo. L’impatto più significativo è stato sulla valuta statunitense, che ha recuperato fino a 1,36 contro l’euro, facendo crollare l’oro, sceso al di sotto dei 1200 dollari l’oncia. Le altre materie prime non hanno risentito il colpo: il petrolio (WTI) si è addirittura riportato vicino ai 100 dollari al barile.
Tra i metalli non ferrosi, il rame è rimasto su quotazioni elevate anche se non è riuscito a superare i 7300 dollari per tonnellata. Molto bene zinco e nickel che hanno chiuso rispettivamente a 2020 e 14200. Male l’alluminio che è sceso sotto i 1800 dollari.
2013 da record per Wall Street
L’anno sta per giungere al termine e i listini americani festeggiano i guadagni a due cifre: il Dow Jones sale del 23,79%, il Nasdaq del 35,94% è lo S&P del 27,49%.
Il rally del 2013 culmina con la chiusura record del Dow Jones.
