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Euro in area 1,13

Euro in area 1,13Settembre 2016. Il dato sull’indice ISM dei servizi USA ha deluso le attese, ben al di sotto del previsto, a 51,5 contro un consensus di 55 punti, ha ribadito le tensioni su un prematuro rialzo dei tassi da parte dell’organismo bancario centrale statunitense. Il risultato è stato un indebolimento del dollaro americano che ha rilanciato l’euro in area 1,13. Intanto l'attesa riunione della Banca centrale europea è passata senza recapitare notizie fresche, in particolare senza l’atteso programma d’estensione del Quantitative Easing.

Nelle commodity l’oro ha provato l’allungo oltre i 1.350 dollari l’oncia, mentre il petrolio WTI si è riportato a 47 dollari al barile, dopo il consistente calo delle scorte Usa.



Tra i metalli non ferrosi persiste la bassa volatilità con scambi ridotti. Lo zinco ha registrato un nuovo massimo annuale a 2.372, per poi rientrare sui 2300 dollari per tonnellata.
Rame in contrazione, il metallo rosso è rimasto ingabbiato nel trading range di una cinquantina di dollari che lo rinchiude dalla fine del mese scorso, chiudendo l'ottava a 4.365 dollari.
Resta ancora sotto quota l’alluminio a 1.600, mentre il nickel ha dato segni di ripresa riguadagnando i 10mila dollari per poi chiudere in area 10.400. Quindi l’obiettivo di raggiungere il massimo annuale (a 11.030) sembra un traguardo verosimile.

Altre notizie economiche della settimana

Apple abbandona il progetto dell’auto senza pilota
Il progetto Apple car è definitivamente tramontato. Il segretissimo piano “Project Titan” si è rilevato più difficile del previsto. Quindi i vertici di Cupertino hanno preferito fare dietro front. In questo progetto si stanno cimentando i big del settore delle automotive e degli outsider. Tra gli “esperti” di lunga data ci sono: Ford, Fiat Chrysler, General Motors, Bmw e Tesla Motors. I new entry sono Google e la multinazionale americana Uber. Quest’ultima ha da poco acquistato la start up Otto specializzata in robotica.
L’auto senza pilota non è il solo progetto fuori dal coro di Apple, la casa della mela realizza anche veicoli spaziali.

Il Referendum ostacola la collocazione della nuova tranche di Poste Italiane
Il percorso di privatizzazione deciso dal governo per circoscrivere il debito pubblico trova un nuovo ostacolo sulla sua strada. L’incognita sulla data per il Referendum sulla riforma costituzionale incide anche sulla scadenza per il collocamento della seconda tranche di Poste. La quotazione del nuovo 30% dovrebbe essere a dicembre, ma considerando i tempi tecnici per presentare l’offerta, è possibile che l’operazione slitti al 2017.

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