 Ottobre 2013. Bassa volatilità e un dollaro debole contribuiscono a far raggiungere all'euro il nuovo massimo annuale sopra la soglia di 1,38. Per Piazza Affari si interrompe dopo tre settimane la serie positiva che aveva portato il listino ai massimi da oltre due anni, a incidere sono soprattutto i dati macro deludenti giunti dagli Stati Uniti.
Ottobre 2013. Bassa volatilità e un dollaro debole contribuiscono a far raggiungere all'euro il nuovo massimo annuale sopra la soglia di 1,38. Per Piazza Affari si interrompe dopo tre settimane la serie positiva che aveva portato il listino ai massimi da oltre due anni, a incidere sono soprattutto i dati macro deludenti giunti dagli Stati Uniti.
I mercati valutari sono caratterizzati dalla forza della divisa unica europea che supera 1,38 contro il biglietto verde, livello massimo dall'autunno del 2011.
Tra le materie prime i preziosi ne traggono il maggior beneficio, con l'oro che tocca i 1350 dollari l'oncia
, mentre il petrolio continua a scendere fino a 97 dollari al barile.
Lavori in corso
Le manovre di rientro della People Bank of China hanno offuscato il buon dato preliminare sul PMI cinese. Importanti indicazioni che potremmo essere alla vigilia di movimenti più estesi. L'apertura dell'area di libero scambio a Shanghai potrebbe indurre a forti rialzi tra la fine dell'anno e l'inizio del 2014.
Dalla borsa di Milano
Nell'ultima ottava l'indice Ftse Mib perde il 2,07% ritornando sotto i 19mila punti, mentre l'All Share arretra dell'1,82%. Oltre ai dati macro Usa preoccupa il comparto bancario, con il proclamo della Bce di nuovi test in arrivo.
Il listino milanese accusa una lunga serie di ribassi, tra i più rilevanti: Stm -12,44%, Telecom -10,49%, Mps -8,65%, Unicredit -5,68%. Fiat perde un ulteriore 2,47%, già debole nella scorsa settimana sui dati relativi alle immatricolazioni.
Dati Istat dal fronte impiego
Allarmante l'esercito dei disoccupati italiani, secondo l'Istat sono oltre 6 milioni i senza lavoro, di cui la metà sono gli scoraggiati che da tempo hanno rinunciato a cercare un impiego. Nell'Italia del sud si registrano i tassi più alti disoccupazione. La regione peggiore è la Calabria con il 30% di disoccupati, seguita dalla Sicilia (29,8%) e dalla Campania che registra oltre un milione di inattivi.
