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Europa ancora zoppicante

Europa zoppicanteAgosto 2015. Il mercato azionario di Shanghai così come Wall Street hanno trascorso un’ottava parzialmente stabile. I dati macroeconomici hanno invece suscitato nuovo nervosismo sullo stato di salute della produzione industriale italiana e tedesca, ed anche sul mercato del lavoro in Usa, soprattutto per quanto riguarda il settore privato.
I dati macro hanno confermato un Europa che rimane ancora zoppicante, gli Stati Uniti restano nella norma, mentre sorprendono i buoni dati sull’andamento del settore dei servizi cinese.



Ad agitare ulteriormente i partner europei sono i dati dell’export della Germania nel 2015. Il surplus della bilancia commerciale tedesca ha registrato un nuovo record, primato che rischia di avere un’ulteriore crescita. Gli organismi internazionali ed europei chiedono di ridurre questo surplus per evitare ulteriori squilibri nell’economia internazionale, mentre il ministero delle Finanze di Berlino pare infischiarsene proseguendo per la sua strada.

Continua la deriva delle materie prime con volumi di scambi ridotti sia a causa del periodo che per lo scarso interesse dei trader. L’oro ha chiuso l'ottava sui 1.080 dollari l’oncia, mentre il petrolio WTI ha raggiunto l’area dei 45 dollari al barile.

Il rame ha toccato il minimo degli ultimi sei anni a 5.120, trascinando lo zinco al punto più basso degli ultimi due anni (1.846). I due metalli pagano la debole domanda e la forza della valuta statunitense nei confronti delle divise dei Paesi produttori, ma l’ombra del rimbalzo è sempre più vicina, per lo meno per allentare la pressione ribassista per qualche seduta.
Il nickel si è mantenuto stabile sui 10.850, mentre l’alluminio si è arrestato poco sotto i 1.600 dollari per tonnellata.

La Borsa di Milano

L’indice principale ha chiuso con un +0,71% a 23.705 punti, l’All Share ha guadagnato lo 0,54%.
Settimana caratterizzata dalla risalita del mercato azionario, spinto da qualche trimestrale e da una situazione macroeconomica non entusiasmante ma favorevole per le politiche monetarie di questi ultimi periodi.
In grande evidenza Monte Paschi (+9%), dopo la trimestrale ha confermato la crescita degli utili, bene anche Fca-Fiat (+3,5%) ed Enel (+2,1%).

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