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Giro di boa semestrale 2014

Giro di boaLuglio 2014. Piazza Affari archivia il primo semestre positivamente e riparte subito al rialzo nella settimana che inaugura la seconda parte dell’anno, dopo il giro di boa. Il listino milanese registra un 12,2% nel primo semestre chiuso lunedì 30 giugno, mentre la prima settimana di luglio si è chiusa con un +1,12% dell’indice Ftse Mib.

Nuovi massimi sui mercati azionari Usa con il Dow Jones sopra i 17000 punti, S&P 500 a 1978 e tra le europee si contraddistingue il Dax ritornato sopra i 10000 punti.



Tra le principali materie prime il petrolio scende dai 106 ai 103,5 dollari al barile anche se le tensioni fra Israele e Palestina potrebbero dare il via a nuovi rialzi.

Da sottolineare il recupero dei metalli non ferrosi, trainati dal rame, dopo la scadenza delle opzioni di luglio si sono presentati importanti acquisti che hanno contribuito a riportarlo sopra i 7000 dollari, livello che non si vedeva dal mese di marzo.

Scontri sui tassi d’interesse

La Bri (Banca dei regolamenti internazionali) chiede una rapida risalita, ma Bce e Fed non sono d’accordo. La Bri ricorda alle banche centrali che l’origine della recessione economica ebbe origine con l’eccesso di liquidità dell’era Greenspan, poi sfociata nella sciagura della Lehamn Brothers. Secondo la Bri c’è il pericolo che le banche centrali rischiano di ritornare ad alzare i tassi d’interesse. Bce e Fed replicano in coro che non spetta alle banche centrali, ma agli organi di vigilanza prevenire eventuali bolle finanziarie.
Nel frattempo, la Banca d’Inghilterra sta cercando di arginare il boom immobiliare mettendo un freno ai mutui troppo rischiosi e al debito dei fruitori. Inoltre, il recente caso della Banca centrale svedese che ha alzato i tassi per poi tagliarli per bloccare la deflazione, dà pienamente ragione al Bri.

Quarto potere: una poltrona d'oro per chi?!
A Bruxelles è scontro sulle nomine per chi guiderà l’Ue nei prossimi anni.
La decisione sarà presa entro il 15/16 di luglio quando il Parlamento europeo voterà Juncker ed il vertice eleggerà il presidente del Consiglio, l’alto rappresentante degli esteri e il presidente dell’Eurogruppo. A meno che non si opti di nominare un super-commissario degli affari economici come suggerito dal Ppe. Ossia un commissario con il delicato ruolo di decidere come far applicare la disciplina di bilancio.

Un incarico sul quale in molti hanno già messo gli occhi. Ma sul quale servono delle regole precise, come quella di non tenere lo stessa poltrona per due mandati.

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