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L'ipotesi GrExit spaventa le borse europee

Grexit spaventa le Borse europeeGennaio 2015. Il listino milanese e le principali borse del vecchio continente iniziano la settimana nei peggiori dei modi per l’ipotesi GrExit dopo le elezioni del 25 gennaio. I timori che la Germania possa prendere in considerazione l’uscita della Grecia dalla zona euro spaventa le borse europee.

Se le dichiarazioni del presidente della Banca centrale europea hanno spinto la divisa unica ai minimi, quasi a sfiorare 1,17, e spingendo il petrolio WTI fino a 47 dollari al barile. In netta controtendenza i preziosi che hanno recuperato terreno con l'oro che si è assestato sui 1210 dollari l’oncia.



I metalli non ferrosi hanno pagato dazio. L’alluminio è crollato a 1770 dollari per tonnellata prima di rimbalzare fino a 1840, confermandosi di essere il contratto più sensibile sia ai fenomeni valutari che energetici. Il rame è invece sceso fino quasi ai minimi del 2010, posti a 6050. Mentre lo zinco è riuscito a guadagnare quota, chiudendo le contrattazioni in area 2170. Bene anche il nickel che, dopo il crollo di martedì, ha velocemente riconquistato i 15500.

Indicatori dei cicli economici
Nella giornata di venerdì i dati sull’occupazione Usa hanno confermato la ripresa, ma sui prezzi delle materie prime pesa il raffreddamento dell’economia cinese.

La Borsa di Milano perde quasi 5 punti percentuali

I timori sull’uscita della Grecia e l’affossamento dei bancari hanno contribuito a registrare una settimana particolarmente angosciosa per Piazza Affari. Il listino milanese ha visto il suo principale indice scendere del 4,9% a 18177 punti, mentre l’All Share ha registrato un passivo del 4,82%.

Sulle banche italiane ha pesato la lettera della Bce che ha chiesto di alzare di tre punti percentuali i propri requisiti patrimoniali. Bper ha perso il 12,37%, Banco Popolare (-11,65%), Unicredit (-9,66%), Intesa Sanpaolo (-7,25%), il passivo più contenuto è stato quello di Mps (-1,2%). Per contro Carige ha fatto registrare un balzo del 24,11%.

Molto male anche gli energetici e gli Editoriali. Contrastati gli industriali a maggior capitalizzazione: Pirelli (-3,14%), Finmeccanica (-1,03%).

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