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Il mancato rialzo dei tassi spinge i mercati

Mancato rialzo dei tassi spinge i mercatiSettembre 2016. La decisione dell’Organismo bancario centrale statunitense di posticipare ancora una volta l'aumento dei tassi ha spinto i mercati al rialzo.

L’azione di correzione sull’azionario Usa è stato rapidamente assimilato e lo SP500 si è subito riportato sopra i 2150 punti, facendo passare in secondo piano le nuove tensioni sulle banche europee e gli importanti appuntamenti di domani (lunedì 26): il varo della nota di aggiornamento del Def e l’incontro di martedì con in programma il confronto tra governo e sindacati per le stime sulla crescita previdenziale.



Secondo il Ministro dell’economia Pier Carlo Padoan la crescita del Pil quest’anno dovrebbe addirittura raggiungere l’1%. Invece le previsioni per l’anno prossimo sono più basse, in quest’ottica il deficit aumenterebbe rispetto alle precedenti stime. Nella giornata di martedì c’è l’importante appuntamento del pacchetto previdenziale ed il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, fermi da 7 anni.

Tornando all’ottava precedente, il mancato rialzo dei tassi d’interesse, ha giovato alle materie prime ritrovando la predisposizione al rischio da parte degli investitori. L’oro è salito fino a 1340 dollari l’oncia. Il Petrolio WTI ha riconquistato i 46 dollari al barile, aiutato anche dal forte ribasso delle scorte Usa.

Nei mercati delle valute, l’apprensione sullo stato di salute degli istituti di credito del vecchio continente è stato limitato, la moneta unica si è mantenuta attorno a 1,12.

Tra i metalli non ferrosi ottima performance del nickel, spinto dall’annunciata chiusura di alcune miniere nelle Filippine, il prezzo ha raggiunto i 10700 dollari per tonnellata.
Bene anche rame e alluminio: il primo ha segnato un nuovo massimo mensile in area 4860, il secondo ha toccato i 1650 dollari.
Rallenta lo zinco che chiude l’ottava a 2.275 dollari per tonnellata.

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