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Il nervosismo regna sui mercati

Il nervosismo regna sui mercatiGiugno 2016. Il nervosismo regna sui mercati che in vista del prossimo referendum sulla Brexit si muovono burrascosi. Alle impennate improvvise fanno seguito le vendite di alleggerimento favorendo la volatilità che è ritornata ai livelli del mese di marzo.
L’indecisione regna sovrana come la riunione di mercoledì della Federal Reserve, la quale pare che abbia intenzione di rialzare i tassi solo dopo le elezioni presidenziali statunitensi.



Nelle materie prime, l’oro ha sfiorato quota 1320 prima di accasciarsi a 1280 dollari l’oncia nella giornata di venerdì. Prese di profitto anche sul petrolio WTI che, dai 50 dollari al barile, si è sgonfiato fino ad arrivare a 47.

Tra i non ferrosi, l’alluminio, conferma il suo magic moment raggiungendo 1615 dollari. Lo zinco, invece, corregge fino a 1980 dopo il fresco picco a quota 2100. Il nickel si rafforza a 9000 dollari,  mentre il metallo rosso si è mosso per la maggior parte dell’ottava tra i 4500 e i 4600 mettendo pressione il supporto a 4500.

Dalla Borsa valori di Milano

Piazza Affari chiude con l’indice Ftse Mib in negativo (-1,15%) a 16923 punti. Incidono i timori della Brexit e il comparto dei bancari, anche se nell’ultima giornata di contrattazioni hanno fatto segnare un balzo in avanti riducendo i danni.

Nonostante il recupero rimangono pesanti le perdite dei titoli bancari: Mps ha segnato un calo del 7,25%, Intesa San Paolo arretra del 3,13%. Bene Banco Popolare che, dopo l’exploit di venerdì (+12,88%), chiude a +1,58%. Si salva anche Unicredit +1,34%, dopo il recupero del 9,44% nell'ultima seduta di venerdì.

Male i titoli finanziari: Unipol perde il 6,59%, Generali (-3,09%). In picchiata anche Telecom (-6,45%). Mentre Marchionne annuncia lo studio di city car e Maserati elettriche, il titolo Fiat Chrysler Automobiles scende del -2,70%. Solo il comparto del lusso si mette in evidenza, con Ferragamo che guadagna il 4,01% e Moncler l’1,28%.

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