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La crisi non va in vacanza

La crisi non va in vacanzaAgosto 2012. Scoppia il caldo estivo ma la crisi non va in vacanza. Il presidente dell’Eurotower è il protagonista assoluto dell’ultima settimana a cavallo tra luglio e agosto. Le sue affermazioni che la Banca Centrale Europea avrebbe fatto di tutto per garantire la sopravvivenza dell’euro avevano offerto una spinta rialzista ai mercati, ma la dichiarazione di giovedì, priva di qualsiasi azione concreta, ha letteralmente raggelato i mercati facendoli sprofondare. Il peso delle parole di Mario Draghi riporta il termometro dello spread Italia-Germania sopra i 500 punti e quello della Spagna oltre i 600.



Mario Draghi, in una difficile mediazione con la Germania, ha esposto il piano B della Bce: 7 miliardi per il prestito ad Atene e qualcosa di più di un semplice invito a Madrid a ricorrere al fondo di stabilità temporaneo.
L’Italia, in una posizione relativamente migliore, rimane a guardare, sperando che l’ultimo declassamento di Standard & Poor’s non lasci dei segni alla riapertura dei mercati di domani. Piuttosto, cresce un leggero ottimismo sulla possibilità che la richiesta spagnola di aiuto serva a raffreddare anche i bollori dello spread italiano. Allentando la pressione sui bonos iberici, anche la febbre sui bond italiani potrebbe scendere.

La settimana di trading
L’euro si attesta attorno 1.2250 contro ila divisa americana e l’oro a 1590 dollari l’oncia. Anche le commodity, dopo un buon avvio, chiudono maluccio. Il petrolio chiude la settimana a 87 dollari il barile.

Bilancio Borsa di Milano
Piazza Affari interrompe il trend negativo e centra il rimbalzo con l’indice Ftse Mib che registra un + 6,93% a 14.214 punti, mentre l’All Share segna un confortante + 5, 82%.
Una settimana caratterizzata dalle dichiarazioni di Mario Draghi e dalla immobilità della Federal Reserve e dalla Bce, la prima in aiuto dell’economia statunitense la seconda a difesa della divisa europea, entrambi hanno lasciato invariati i tassi di interesse.
 

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