Back to top

La fuga dal rischio gela le Borse

La fuga dal rischio gela le BorseGiugno 2016. La prima ottava del mese è stata una settimana da brivido! Il pessimo dato sull’occupazione Usa di maggio rilasciato nella giornata di venerdì scorso (38mila nuovi posti di lavoro contro i 160mila previsti), congela un possibile rialzo dei tassi d’interesse da parte della Fed nell’attesa riunione in programma il prossimo 15 e 16 di giugno.
Stesso clima anche per le borse europee, raggelate dalle deludenti stime di crescita di Francia e Germania. In un clima glaciale la fuga dal rischio gela Piazza Affari che assiste impietrita alle pesanti perdite del settore bancario, come tutte le principale borse europee. Eccetto Londra sostenuta dalle materie prime.


Nei mercati delle valute l’euro si rafforza sulla divisa statunitense balzando a 1,1250. Tra le commodity, riflesso condizionato dell’oro che si rafforza da 1210 a 1230 $/l’oncia. Mentre il greggio, dopo l’ennesimo nulla di fatto raggiunto nell’ultima riunione dell’OPEC a Vienna, ha gigioneggiato intorno ai 49 dollari al barile.

Tra i metalli non ferrosi lo zinco, con i fondi eccitati all’acquisto in supposizione di una carenza di concentrati per la fine dell’anno, ha fissato un nuovo primato annuale appena sopra i 2000 dollari. Dopo un’avvio difficile che ha messo alla prova il livello di supporto in area 4550, il rame è tornato sopra quota 4700. L’alluminio rimane incagliato sui 1550 nonostante il tentativo di giovedì a 1575. Discreta performance del nickel che chiude l’ottava a 8550 dollari.

La cinque giorni di Milano

L’indice principale di Piazza Affari perde il 3,96% in una settimana altalenante. Contraddistinta dalle banche quotate che hanno concluso sotto pressione con l’indice Ftse Italia banche scivolato all’8,4%. L’insuccesso dell’aumento di capitale di Veneto Banca, le incertezze sulle strategie di Unicredit (-4,7%) sono stati i principali fattori che hanno penalizzato l’intero comparto.

Nella giornata di venerdì 3 giugno sono stati i bancari a dare il colpo di grazia al listino milanese, a partire dal Banco Popolare che ha chiuso con un ribasso del 5,2% e domani aprirà le operazioni alla ricapitalizzazione da un miliardo di euro funzionale all’integrazione con la Popolare di Milano (-2,3%). Male anche Unicredit che arretra del 4,7%, Mps -4,6%. Contrasta il titolo di Cnh industrial che sale del 3%.

Guida Forex online: