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Mercato ancora pessimista

Mercato ancora pessimistaNovembre 2015. Il taglio ai tassi overnight della banca centrale cinese non è servito a stimolare un mercato ancora pessimista. I fondi d’investimento cinesi stanno puntando su un ribasso del metallo rosso per replicare il trade di gennaio, magari riuscendo anche a sfruttare la scadenza delle opzioni LME del prossimo 2 dicembre.

In una settimana ancora sconvolta dagli attentati di Parigi, il cambio EUR/USD è sceso sotto 1,07.

Oro e petrolio rimangono ancora sotto pressione, con prezzi a 1.080 dollari l’oncia e 41,5 dollari al barile. Mentre la borsa di Milano chiude in rialzo nonostante il clima di guerra.

Il mercato dei metalli
Lo zinco, dopo un’inizio settimana disastroso, è riuscito a recuperare quota 1.600 grazie all’annuncio di un taglio della produzione di 500mila tonnellate da parte dei produttori cinesi. Parte che va ad aggiungersi a quello dichiarato d Glencore un mese fa.
Il nickel è addirittura sceso ai prezzi del 2003, infrangendo un minimo a 8.800.
L’alluminio ha consolidato i recenti minimi chiudendo in area 1.490. Domani (lunedì 23 novembre) attendiamo le contrattazioni sui nuovi contratti LME su alluminio e acciaio.

Da Piazza Affari
L’ottava del listino milanese ha visto l’indice Ftse Mib chiudere in rialzo dell’1,36% a 22.140 punti, l’All Share ha guadagnato l’1,32% a 23.876 punti.

Bene i titoli industriali e gli energetici, con Finmeccanica (+11,15%) in grande evidenza. Contrastati i finanziari, la maglia nera spetta a Rcs (-9,74%) il gruppo editoriale aveva perso il 10% solo nella giornata di lunedì, le cause sono i conti in rosso e l’annuncio che difficilmente verranno rispettati gli impegni con le banche.

Indagine di mercato sui consumi degli italiani
La fine dell’anno si avvicina e con essa le spese natalizie. Dopo la lunga recessione economica regali e cenoni sono un’indicatore importante dei consumi degli italiani, però i pareri sono contrastanti.
Codacons sostiene che i consumi torneranno a salire del +2,5% rispetto il 2014. Però non sono dello stesso parere Coldiretti e Adusbef. Secondo la Confederazione Nazionale dei Coltivatori Diretti ci sarà un calo dei consumi del 2,4% rispetto l’anno scorso. Stessa linea anche per Adusbef che non prevede nessuna ripresa e nemmeno segnali positivi nei consumi natalizi.

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