 Gennaio 2014. Dopo l’annuncio del presidente della Bce che i Titoli di Stato detenuti non saranno valutati a mercato ai fini dei prossimi stress test, ma al valore nominale, le banche europee tirano un sospiro di sollievo, una buona notizia che ha prodotto un balzo dei listini azionari dell’eurozona, soprattutto per Piazza Affari che ha visto l’indice Ftse Mib balzare del 2,05% chiudendo a 19969 punti, poco sotto la soglia dei 20mila punti. Soglia che il listino milanese ha superato nella seduta di mercoledì, quando il Ftse Mib ha scavalcato il muro dei 20mila punti che non vedeva dal 5 luglio del 2011, ossia dal giorno i cui sui mercati iniziò la tempesta della crescita smisurata dello spread tra Btp e Bund.
Gennaio 2014. Dopo l’annuncio del presidente della Bce che i Titoli di Stato detenuti non saranno valutati a mercato ai fini dei prossimi stress test, ma al valore nominale, le banche europee tirano un sospiro di sollievo, una buona notizia che ha prodotto un balzo dei listini azionari dell’eurozona, soprattutto per Piazza Affari che ha visto l’indice Ftse Mib balzare del 2,05% chiudendo a 19969 punti, poco sotto la soglia dei 20mila punti. Soglia che il listino milanese ha superato nella seduta di mercoledì, quando il Ftse Mib ha scavalcato il muro dei 20mila punti che non vedeva dal 5 luglio del 2011, ossia dal giorno i cui sui mercati iniziò la tempesta della crescita smisurata dello spread tra Btp e Bund.
Il petrolio ha arrestato momentaneamente la discesa sul supporto a 92 dollari al barile, ma la tendenza pare che sia destinata a soffrire nelle settimane avvenire, mentre l’oro ha oscillato tra i 1200 e i 1250 dollari l’oncia.
Tra i non ferrosi il rame e lo zinco sono rimasti su quotazioni elevate, ma non sono riusciti a sfondare i recenti massimi, chiudendo rispettivamente a 7300 e 2065.
In evidenza il rally del nickel, passato in poche sedute da 13300 a 14700, alla decisione indonesiana di limitare significativamente le esportazioni si è anche aggiunta l’attività di riposizionamento dei fondi di investimento.
Da Piazza Affari
Milano sfiora quota 20mila punti con l’indice Ftse Mib, l’All Share si attesta sui 21278 punti (+1,93%).
Nel paniere principale continua la crescita di Fiat, le azioni del Lingotto sono salite del 10,88% a 7,44 euro per azione, con la Exor (holding della famiglia Agnelli) che a rimorchio è salita del 4,61%.
Tra gli altri industriali in evidenza Finmeccanica (+11,37%) e Pirelli (+7,12%). World Duty Free (+12,29%) è risultata essere la migliore delle blue chips della settimana. Positivi i bancari.
Dublino promossa da Moody’s
L’agenzia di rating promuove la Repubblica d’Irlanda alzando la stima a Baa3 da Ba1 con outlook positivo. L’Irlanda, dopo aver sofferto il declassamento a “spazzatura”, può finalmente rientrare nella categoria di investment grade.

