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Nuovi minimi della divisa unica

Nuovi minimi della divisa unicaOttobre 2014. Mese iniziato sotto una cattiva stella, complici anche le dichiarazioni di Mario Draghi che, dopo la conferenza stampa di giovedì, ha visto il mercato azionario reagire con forte perdite, mentre le commodities, già in diminuzione da diversi giorni, hanno registrato dei tentativi di rimbalzi, nonostante i nuovi minimi della divisa unica in area 1,25.

Il petrolio WTI ha riconquistato i 91 dollari al barile. L’oro si è salvato in extremis sui 1200 dollari l’oncia.



Persistono i patemi dei metalli non ferrosi che continuano a soffrire le pressioni ribassiste, responsabili anche le festività cinesi. Se il metallo rosso ha trovato sostegno nella backwardation chiudendo in area 6600, l’alluminio è crollato nel finale.
Quadro tecnico particolarmente fragile per il nickel che ha toccato un nuovo minimo di periodo a 15870, gli acquisti d’occasione l’hanno riportato verso i 16500. Discreta la tenuta dello zinco che da un paio di settimane ha terminato la discesa e si ritrova favorito per un’eventuale recupero.

Da Piazza Affari
L’indice Ftse Mib segna un calo del 2,86% a 20200 punti, l’All Share perde il 2,70%. E’ la quarta settimana consecutiva al ribasso per Piazza Affari che continua nella correzione iniziata dai primi di settembre.

La crisi delle famiglie italiane
Ogni singolo italiano, neonati inclusi, è debitore per 833 euro. Da un’analisi elaborata dall’associazione dei consumatori l’aumento dei debiti delle famiglie italiane, in meno di due anni, è salito del 16% passando dai 43 mld del 2012 a 50 miliardi di euro.

La maglia nera delle Regioni insolventi spetta alla Sicilia con 7,4 miliardi. Al secondo posto c’è la Lombardia con 6,7 miliardi, al terzo la Campania con 5,7 miliardi.

I mancati pagamenti non riguardano solamente le rate dei mutui, gli scoperti dei conti bancari e le carte di credito revolving che permettono di rimborsare a rate le spese. Nel calderone degli insoluti rientrano anche gli acquisti di beni di largo consumo e le bollette delle utenze. Per quest’ultime, oltre 19 milioni di italiani risultano essere morosi almeno su una bolletta.

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