Febbraio 2014. Prima ottava del mese parte con più di una turbolenza: dalle preoccupazioni sull’andamento delle economie dei Paesi emergenti, dai dati sull’occupazione inferiori alle attese negli Stati Uniti e dalle perplessità della Corte Costituzionale tedesca sulla legittimità degli Omt.
Malgrado tutto questo Piazza Affari chiude la settimana di contrattazioni con un deciso rialzo (Ftse Mib +1,41% e All Share +1,38%) in linea con i principali mercati europei.
Questo perché la Germania ha rinviato il caso sull’acquisto dei titoli di Stato da parte della Banca centrale. Così tutti hanno tirato un sospiro di sollievo, a partire dai listini azionari che sono riusciti a recuperare una settimana iniziata male ed a favorire la risalita delle materie prime, con i coloniali in grande evidenza.
Oro e petrolio sono rimasti su prezzi elevati, ma non sono riusciti a sfondare i recenti massimi.
Tra i non ferrosi, il Capodanno cinese ha mantenuto i volumi di scambio su livelli ridotti, ma non sono mancati colpi di scena. Uno su tutti nella giornata di giovedì, quando è arrivato un ordine (molto probabilmente inserito per sbaglio) di elevate dimensioni che ha portato il rame a raggiungere quota 7210, trascinando al rialzo tutti i metalli.
L’Alluminio rimane sempre in una situazione critica, dopo aver toccato a 1671 il minimo degli ultimi quattro anni, mentre nickel e zinco si sono comportanti bene, superando rispettivamente 14000 e 2000 dollari.
Ricordiamo che siamo prossimi alla scadenza tecnica di febbraio, la backwardation potrebbe condizionare in modo significativo rame e zinco.
“Qia” Il fondo del Qatar alle banche
Il Qatar sta trattando l’acquisto di un quinto della Fondazione senese e sta prendendo in esame altri istituti di credito italiani come Banco Popolare, Unicredit e Carige. La valutazione di Mps è di 0,20 euro comprensivi del premio, praticamente 490 milioni. 0,04 centesimi in meno rispetto all’offerta richiesta alla cordata Cariplo. In più, il fondo del Qatar, pare essere disposto a salire fino al 25% del capitale.