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Ottava condizionata dall’assenza dei cinesi

Ottava condizionata dall'assenza dei cinesiFebbraio 2017. Senza i cinesi, assenti giustificati per le festività del capodanno, questa ottava è stata condizionata anche dalla decisione della Fed di lasciare invariati i tassi, dai pessimi risultati della Deutsche Bank (in perdita di 1,4 miliardi di euro), dall’aumento di capitale di Unicredit, fino alle imprevedibili decisioni che si appresta a fare la nuova amministrazione Trump.

Per i trader che operano sui metalli, la notizia più rilevante è stata la chiusura di altre miniere nelle Filippine,

annuncio che inizialmente ha fatto alzare le quotazioni del nickel fino all’area 10500. Un taglio di circa 200.000 tonnellate di metallo all’anno, anche se gli impianti rimasti attivi in parte potrebbero compensare il calo.

Sebbene ci siano state delle vendite da profit taking, l’alluminio resta in una fase rialzista sopra i 1800 dollari per tonnellata. Mentre ll rame è rimasto in forza per tutta la settimana con quotazioni vicine ai 6000 $/ton. Nella giornata di venerdì, però, colma riapertura della Borsa di Shanghai, i prezzi sono tornati sul livello di supporto a 5800.

Analogo comportamento da parte dello zinco prima ha raggiunto un massimo a 2885 per poi correggere al ribasso di oltre cento dollari, con un minimo a 2758.
Conserva tutta la sua forza il piombo che chiude l’ottava sopra i 2300 dollari dopo avere raggiunto quota 2400.

Tra le materie prime più negoziate dagli investitori il petrolio si è mosso all’interno del range tra i 52 e 55 dollari al barile. Nel frattempo l’oro è tornato a 1227 dollari l’oncia.

Nel forex il cambio euro dollaro si è spinto a 1,0828.

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