Back to top

Piazza Affari marcia sulla spinta del QE

Piazza Affari marcia sulla spinta del QEFebbraio 2015. Piazza Affari chiude il primo mese dell’anno con un sensazionale +8%, nonostante lo spauracchio delle elezioni greche il listino milanese è riuscito a mantenere i livelli raggiunti con i recenti rialzi, marciando ancora sulla spinta del Quantitative Easing.

La vittoria del partito anti-austerità non ha prodotto grandi movimenti: la veloce discesa dell’euro a 1,11 è stata riassorbita rapidamente. Neppure la riunione della Fed, che sembra voglia rialzare i tassi a giugno, non ha causato alcun effetto.



Le commodities continuano a rimanere deboli e sicuramente i deludenti dati sugli ordini Usa non fanno ben sperare. Il petrolio WTI ha sfiorato i 43 dollari al barile, mentre l’oro, una volta esaurite le turbolenze del vecchio continente, ha corretto fino a 1260 dollari l’oncia.

Il rame conferma di essere il metallo più debole, facendo registrare un nuovo minimo a 5340, corresponsabile anche il forte aumento degli stock LME a 250.000 tonnellate. Ciononostante una dinamica delle scorte del tutto contrapposta non ha neutralizzato all'alluminio di arrestare nuovamente sui 1820, per poi chiudere a 1840 dollari per tonnellata.
Rimangono ancora relativamente forte nickel e zinco: il primo si è mantenuto nei pressi della resistenza in area 15000 e minaccia un prossimo allungo verso i 16000, il secondo è riuscito a recuperare quota 2100. Il piombo rimane stabile in area 1860.

L’ultima ottava della Borsa di Milano
L’indice Ftse Mib chiude con una minima variazione pari a -0,08% a 20503 punti, l’All Share segna un +0,19%. Il dato più significativo è che il mese di gennaio chiude con una performance del +7,85% per l’indice principale e del +8,11% per l’All Share.

Sul listino hanno avuto dei spunti interessanti i titoli del lusso mentre i bancari hanno perso terreno.
Flop del Monte Paschi in calo del 19,14%. Molto male anche Carige che registra un ribasso del’11,19%, Unicredit cede l'8,39%, e Popolare Etruria (-14,20%) dopo l’eccezionale rialzo della settimana scorsa.

Bankitalia sconsiglia di investire in Bitcoin (BTC) a banche e brokers
La Banca d’Italia invita gli istituti bancari a non imitare i traders online comprando valute virtuali. La banca centrale italiana avverte le banche sui rischi che possono andare incontro facendo operazioni con criptovalute, in particolare con i Bitcoin.
Invitando sia le banche che gli intermediari vigilati dall’acquistare, detenere o vendere moneta virtuale. Il rischio è quello di esporsi a perdite intaccando la consistenza del patrimonio di vigilanza.

Guida Forex online: