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Rialzo dell’Euro

Rialzo dell'EuroMarzo 2015. Ottava intensa con molti colpi di scena, soprattutto per l’inaspettata pausa di alcuni trend consolidati.

L'euro è tornato sopra 1,10 contro il dollaro Usa, per poi chiudere poco al di sotto di 1,09 in un contesto che ha visto l’indice SP500 sfiorare i nuovi massimi assoluti per riposizionarsi sui 2050 punti, con un apprezzabile aumento della volatilità.
Alcuni investimenti sono stati dirottati verso le materie prime, con l’oro che risale a 1200 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha effettuato un balzo

fino a 52 dollari al barile, dopo il bombardamento dello Yemen da parte di alcuni Paesi del Golfo.

Le tensioni nella penisola araba hanno causato instabilità nel prezzo del petrolio, incertezze che hanno coinvolto anche il listino milanese che, dopo settimane caratterizzate da segni positivi, ha visto il suo principale indice chiudere la settimana con il segno meno.

Tra i metalli non ferrosi si è messo in evidenza il rame, che ha ignorato il pessimo dato HSBC sul PMI cinese (sono i 50 punti) ed ha accarezzato i 6300 dollari per tonnellata prima di chiudere nei pressi di 6100. Il rally è stato favorito dal ribilanciamento dei fondi.
Comportamento analogo dello zinco che, dopo una veloce esplorazione in area 2130, ha finito per indietreggiare a 2080.
Il metallo leggero ha fallito la difesa dei 1800 chiudendo le contrattazioni a 1775. Momento difficile per il nickel, che ha toccato un nuovo minimo annuale a 13300.

La settimana a Piazza Affari

Ottava negativa per il listino milanese che accusa le tensioni internazionali, vicende che hanno pesato su una situazione già instabile per gli assestamenti dopo la lunga serie di guadagni della settimana scorsa, il rialzo dell’euro e le indicazioni contrastanti sulla ripresa dell’economia in Italia e nel resto d’Europa.

L’indice Ftse Mib chiude a -0,83% a 22.894 punti, l’All Share perde lo 0,61% a 24.532 punti.Tra i listini principali Stm (-7,96%) si aggiudica la maglia nera. L’andamento negativo coinvolge un po’ tutti i settori, in particolare gli energetici, industriali e lusso. Contrastate le banche. Rialzi invece per i titoli delle aziende in procinto di passare al controllo estero come Pirelli e Pinfarina.

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