Aprile 2015. In una settimana di scambi modesti per il ponte pasquale si sono avvisati ancora segnali di nervosismo, in attesa del dato sull’occupazione Usa e delle trimestrali delle grandi multinazionali.
Il mercato azionario ha avuto momenti di correzione, pur rimanendo vicino ai massimi, mentre le commodities hanno evidenziato un andamento più volatile.
Con l’oro che riconquista i 1200 dollari l’oncia ed il petrolio WTI che chiude l’ottava a 49 dollari al barile seguendo le evoluzioni sul negoziato sul nucleare tra il cosiddetto 5+1 e l’Iran. Iran che tramite il ministero dell’Energia annuncia l’aumento della produzione di greggio ai livelli pre-sanzioni.
I dati ufficiali sul Pmi cinese giovano al rame malgrado non sia più riuscito a riportarsi in area 6200 - 6300.
L’alluminio ha provato a sfondare i 1800 ma senza riuscirci. Lo zinco ha galleggiato sempre sui 2100, ma con il chiaro intento di puntare alla resistenza chiave di 2150.
Dopo la liquidazione di posizioni in acquisto crollo del nickel unita alle vendite dei fondi che hanno fatto segnare il minimo degli ultimi 5 anni a 12300, prima del rimbalzo a 13000.
Nei cambi la divisa unica ha chiuso le contrattazioni a 1,0830 contro il dollaro Usa.
Milano migliore listino in UE
Piazza Affari si è mossa in un contesto positivo anche per merito degli altri mercati azionari europei, favoriti dal dato migliore delle attese relativo al settore manifatturiero dell’euro zona.
L’indice Ftse Mib guadagna l’1,78% a 23.308 punti, risultando essere il migliore tra i principali indici del vecchio continente, sostenuto dal buon andamento degli energetici, finanziari e titoli industriali.
L’incontro del giorno
Oggi domenica 5 aprile sarà una Pasqua bollente tra il ministro greco Varoufakis e Christine Langarde a Washington. Tema del giorno il debito da 450 milioni di euro che Atene deve pagare al Fondo Monetario Internazionale entro il 9 aprile.
Scadenza che preoccupa Bruxelles visto che non è ancora chiaro se la Grecia abbia fondi sufficienti per pagare il debito.
