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Settimana nera per il rame

Settimana nera per il rameLuglio 2015. Dopo una settimana di sosta sono riprese le vendite sulle commodities: l’oro ha ceduto i 1100 dollari l’oncia. Dopo il dato sulle scorte USA di mercoledì 22 il petrolio è sceso fino a 48 dollari al barile. Movimento che oltretutto è avvenuto in una fase di indebolimento dell’USD, con la divisa unica che si è riportata a ridosso di 1,10.

Continuano i timori sulla ripresa cinese alimentati dal PMI di venerdì 24, da questa situazione i metalli non ferrosi pagano il dazio maggiore. Settimana nera per il rame che tocca un nuovo minimo annuale a 5200.

Oltre ai fondamentali pesa il comportamento negativo dei fondi d’investimento. Gli altri metalli si sono mantenuti su valori appena superiori ai minimi di inizio mese: lo zinco ha chiuso a 1955, il nickel a 11250, l’alluminio raggiunge quota 1630.

La Borsa di Milano
Ottava in ribasso per il listino milanese, malgrado le previsioni di una crescita del Pil italiano nel 2015 più forte rispetto alle previsioni iniziali. Il bilancio finale ha visto l’indice Ftse Mib perdere l’1,08% a quota 23.758, l’All Share -0,69%.

Tra le blue chips venduti i titoli finanziari ed energetici.
Lusso in primo piano con Salvatore Ferragamo +1,4%, Moncler +0,97% e Yoox +0,4%.
Debole il settore bancario ad eccezione di Mps (+1,81%), Banco Popolare (+1,32%) e Intesa Sanpaolo +0,46%.

Rumors sulla Società Anonima Italiana Perforazioni e Montaggi (Saipem) che segna un -2,16% a causa di voci sulla possibile vendita di asset nigeriani dell’Eni tra i 2 e i 5 miliardi di dollari.

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