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Decisa correzione del Dollaro Usa

Decisa correzione del Dollaro UsaMaggio 2015. La riunione della Fed di mercoledì scorso non ha portato cambiamenti importanti, mentre pesa il deludente dato del Prodotto interno lordo Usa (solo un +0,2% su base annua nel primo trimestre). Quasi immutato se si pensa che nel terzo trimestre del 2014 il Pil Usa era cresciuto del 5%. Oltre ai dati incerti dell’economia a stelle e strisce incide la persistente preoccupazione sulla Grecia.

Gli effetti sono immediati, decisa correzione del dollaro Usa con il petrolio Wti che sfiora i 60 $ al barile e l’oro che torna a 1180 dollari l’oncia.

Con gli investitori che sfruttano il rimbalzo del biglietto verde per effettuare massicce prese di beneficio. Moneta unica che è continuata ad aumentare per sei giorni consecutivi. Un rintracciamento che non si vedeva dal marzo 2009, in quell’occasione il rally durò per otto giorni prima di cambiare direzione.

I metalli non ferrosi hanno invece reagito con ampi rialzi: rame sulla media mobile a 200 giorni in area 6380. Alluminio che supera i 1920 e si dirige deciso verso quota 1950. Zinco a 2350 anche se registra qualche perdita di momento.

La settimana corta di Piazza Affari

Ripiegamento dell’azionario nell’ottava chiusa con un giorno d’anticipo per la Festa del primo maggio. L’indice Ftse Mib perde l’1,63% a 23.045 punti, l’All Share cede l’1,48%. Rendimenti che hanno rovinato il bilancio di aprile, primo mese del 2015 a chiudere con una flessione dello 0,9%.

Tra i titoli malissimo Stm (-18,76%) sprofondata da una trimestrale inferiore alle attese e da prestazioni giudicate deludenti. Sulla Borsa pesa anche il tonfo di Fca (-10,74%). Male anche Cnh (-4,31%) ed Exor (-4,03%).

Tra le due blue chip, Telecom perde il 3%, segno meno anche il lusso con Yook a -5,74%, Moncler -5,17%, Ferragamo -3,53%, Luxottica -1,30%.

Brilla il titolo Mediaset (+6,03%) grazie alle indiscrezioni su accordi con Sky dopo l’incontro Berlusconi-Murdoch avvenuto in settimana.

La verifica di martedì prossimo
Martedì 5 maggio 2015 la Corte Costituzionale europea controllerà i conti pubblici passati e futuri di Italia e Francia e di altri Stati nel mirino di Bruxelles. Un’esame che potrà avere degli impatti sui bilanci.

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