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Il petrolio porta volatilità sul forex

Il petrolio porta volatilità sul ForexDicembre 2014. Persiste l’abbassamento del petrolio che ha rotto anche i 60, facendo un minimo a 58,80 dollari al barile trascinandosi la divisa russa e portando volatilità sul forex, già in trepidazione dai timori di un nuova crisi greca.

Il tasso di cambio euro dollaro è passato da 1,2250 di lunedì 8 ad un massimo di 1,2495 per poi finire in area 1,2450.
Buona ripresa dei preziosi che chiudono l’ottava con l’oro a 1220 e l’argento a 17 dollari l’oncia.



Tra i non ferrosi il metallo rosso ha mostrato sonnolenza con volumi sotto tono e movimenti giornalieri trascurabili per poi terminare in area 6500 senza toccare la resistenza a 6520.
Debolezza più marcata per zinco ed alluminio che scendono quasi a toccare livelli importanti, rispettivamente 2150 e 1940, prima di fermare la loro discesa. Lo zinco chiude la settimana a 2190 dollari mentre l’alluminio resta ancorato al supporto offerto dalla trendline di medio periodo.
Anche il nickel ha registrato un ritracciamento dopo i massimi registrati la settimana scorsa e termina a 16500 dollari.

Profondo rosso per la Borsa di Milano
Atene e Standard & Poor’s affossano Piazza Affari che segnala il risultato peggiore tra i principali mercati europei, tutti con il segno meno a causa dell’annuncio di ritorno alle urne da parte del premier greco Saramas (Atene torna a far paura all’EUROpa). Milano paga anche il declassamento da parte dell’agenzia di rating americana. Inoltre, sui listini europei hanno inciso anche i dati macroeconomici negativi in Germania e in Asia, con la Cina che dopo il calo dell’import nel mese scorso, ha deciso un’ulteriore taglio del credito.

Fiat Chrysler è risultato essere il titolo peggiore di Piazza Affari con una perdita del 18,8%. Male anche i bancari: Bpm -12,63%, Mediobanca -10,23%, Mps -5,7%. Male anche gli industriali, il lusso, gli assicurativi e naturalmente anche i petroliferi e gli energetici.

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