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Dollaro sempre più forte contro l'euro

Dollaro sempre più forte contro l'EuroGiugno 2013. A parte il nuovo record sulla piazza azionaria di New York, l'ultima ottava del mese di maggio ha rivisto gli azionari lanciati al rialzo, in un clima di generale ottimismo che lascia sullo sfondo tutti gli elementi potenzialmente negativi.
Praticamente niente di nuovo con le materie prime che hanno continuato il movimento di consolidamento che ha caratterizzato tutto il mese scorso, ostacolate anche dalle affermazioni del premier cinese sull'obiettivo di crescita media del 7% annuo per il prossimo decennio, contro il 10% del precedente.

Il petrolio (WTI) ha di nuovo indietreggiato a 93 dollari per barile.
L'oro, spinto dalla risalita dell'euro, è ritornato sopra i 1.400 dollari l'oncia. La divisa unica europea si è stabilizzata a quota 1,30 contro il dollaro americano.

La preoccupazione dei mercati è il programma di sostegno monetario che ha intrapreso la Federal Reserve per un dollaro sempre più forte.


Se osserviamo il movimento dell'EUR/USD dal 1994 ad oggi (vedi grafico nel centro pagina in basso), il tasso di cambio aveva toccato anche lo 0,8200. Le ragioni principali di questa perdita di terreno del biglietto verde sono state:
- Gli squilibri mondiali delle riserve monetarie.
- Il piano di surplus dei Paesi dell'Eurozona.
- Gli acquisti giapponesi di titoli del debito pubblico accompagnati da posizioni di copertura del rischio del cambio.

Dalla seconda metà di quest'anno il dollaro potrebbe migliorare contro l'euro raggiungendo quota 1,25 e continuare anche oltre questo periodo temporale.

Piazza Affari
Fiat e banche trainano il listino con l'indice Ftse Mib che chiude la settimana con un guadagno dell'1,88% a 17.214 punti e l'All Share a +1,53%.
Fiat si impenna con un strepitoso +13% che permetterebbe al Lingotto di rilevare tutto il capitale della Chrysler per poi effettuare un collocamento in Borsa.
Molto bene le banche, con Unicredit +7,33%, Intesa 5,50%, Monte dei Paschi 5,05%, maglia nera solo Bpm (-3,64%).

Male Telecom che perde il 4,77% dopo che il cda ha deciso la separazione della rete. Giù Rcs (-10,24%) dopo l'approvazione dell'aumento di capitale.

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