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L'Estonia entra nell'Euro

EstoniaGennaio 2011. L'Euro finalmente chiude il 2010, per la valuta europea è stato l'anno più difficile dalla sua nascita, complice il dilagare della della crisi del debito e gli attacchi della speculazione e apre il nuovo anno con l'ingresso dell'Estonia, prima repubblica ex sovietica ad entrare nel circolo della moneta unica e terzo Paese ex comunista ad adottarla, dopo la Slovenia e la Slovacchia.

L'Estonia, a differenza dei suoi vicini Lettonia e Lituania, non teme la crisi ed ha ufficialmente introdotto il primo gennaio 2011 l'Euro e mandando in soffitta la Corona e diventanto il diciasettesimo Paese a far parte dell'Euro.



L'entrata dell'Estonia nell'area dell'Euro è un forte segnale di fiducia per la moneta unica europea, ma esiste una reale preoccupazione che arieggia nel Paese Baltico, l'elevato rischio di inflazione che dovranno sopportare i cittadini estoni. Quest'ultimi hanno già subito forti rincari a partire dal 2008 e, con l'introduzione dell'Euro il pericolo di inflazione è stimato attorno al 2% per il 2011.

La Banca centrale europea non ha nascosto le sue preoccupazioni sulla dinamica dei prezzi, che dovranno quindi restare monitorati.

L'Estonia del governo Tallin è riuscita a far scendere il rapporto deficit-prodotto interno lordo dal 2,7 all'1,7 % nel 2009, mentre il rapporto debito pubblico-pil è salito dal 4,6 al 7,2 %.

Le condizioni fissate dal Trattato di Maastricht per entrare nell'euro prevedono che i rapporti deficit-pil e debito-pil non possano superare rispettivamente il 3 e il 60 %.

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