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L'oro nero di Chavez

Il petrolio venezuelanoMarzo 2013. Settimana segnata dalla scomparsa di Hugo Chavez, il presidente lascia un vuoto e molti punti interrogativi, dal punto di vista economico ci si chiede quale sarà l'impatto sul mercato petrolifero globale.

Per tutto il resto non ci sono state grande novità, la conferenza del numero uno della Bce ha avuto come unico merito il potere di attenuare l'indebolimento della moneta unica europea, che ha chiuso appena sopra l'1,30 contro il dollaro.

In ogni caso, questo dato, non ha inciso sulle materie prime, sempre in agonia, e il mercato azionario, con il Dow Jones che ha realizzato nuovi massimi assoluti.

Settimana positiva per la Borsa valori di Milano che chiude bene l'ottava grazie alle rassicurazioni giunte da Mario Draghi nella giornata di giovedì.

L'oro venezuelano
La stima delle riserve petrolifere venezuelane si aggira attorno al 15% del mercato globale del petrolio. I 14 anni di Chavez hanno generato altissime tensioni alle società petrolifere straniere, costrette a diminuire la produzione di quasi un milione di barili al giorno. La compagnia petrolifera venezuelana ha devoluto integralmente i suoi profitti al programma di Governo. Oggi l'azienda statale PDVSA si ritrova con dei pozzi petroliferi vecchi che, inevitabilmente, registrano un calo fisiologico che è circa il 3% della produzione mondiale.

Sicuramente le riserve non saranno liberate a breve e, quindi, anche i prezzi, nel breve periodo, non dovrebbero subire sostanziali variazioni. Ma il vero problema sorgerà tra qualche anno, quando l'offerta non sarà più in grado di soddisfare la domanda crescente, soprattutto dal fronte dei mercati emergenti.

L'andamento settimanale di petrolio e preziosi
Il petrolio è rimasto sopra i 90 dollari al barile, mentre i preziosi sono riusciti ad arrestare la discesa ma non riescono a rimbalzare.

Piazza Affari
L'indice Ftse Mib guadagna l'1,78% a 16.204 punti e l'All Share chiude con un +1,78%.
Lo spread Btp-Bund ha chiuso a 311 punti.
Da evidenziare Fiat +12,44%. Mediolanum +11,25% e Finmeccanica +9,73%.

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