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Ritorno degli investitori e balzo del greggio

Ritorno degli investitori e balzo del greggioAprile 2016. Pochi spunti interessanti a parte la rivendicazione di autonomia dei governi UE da parte di Mario Draghi. Neppure la tanto attesa riunione della Bce ha scosso i mercati.
Le uniche novità degne di nota sono state il ritorno massiccio degli investitori e il balzo del greggio. I primi alla caccia disperata di rendimenti alternativi sulle materie prime, senza fare grandi distinzioni di natura fondamentale. Il petrolio WTI che spiazza tutti chiudendo a 43,5 dollari al barile, dopo che aveva superato anche i 44 $

, un risultato clamoroso se si pensa al fallimento del summit di Doha di una settimana fa.

Restando sulle commodity l’oro ha toccato i 1265 dollari l’oncia, ma non è riuscito a tenere il passo dell’argento, balzato oltre quota 17.
Tra i metalli non ferrosi sono stati rimorchiati dal rame, nuovamente al di sopra dei 5000 dollari, merito dell’ottimo dato sulle importazioni cinesi nel mese di marzo (+49%). Anche l’alluminio si è rinforzato sfiorando i 1650 dollari. Molto volatili nickel e zinco: il primo ha superato i 9500 prima di scendere a 8800 e concludere la corsa a 9200. Lo zinco, che si mantiene sui massimi dal mese di luglio, chiude sopra i 1900.

Da Piazza Affari il Fondo Atlante fa scattare i bancari
Banche, Eni e Fiat danno lo slancio giusto alla Borsa di Milano che risulta essere tra le migliori piazze del vecchio continente. L’indice Ftse Mib guadagna un buon 2,35% a 18687 punti, mentre l’All Share sale del 2,06%.

In particolare evidenza gli istituti di credito spronati dal Fondo Atlante che è gia operativo con la prima operazione, la garanzia dell’inoptato della Banca Popolare di Vicenza. L’arrivo del nuovo protagonista, che entra in scena anche nelle sofferenze, ha rasserenato gli investitori, i quali hanno premiato titoli come Monte Paschi (+13,57%) e Carige (+7,46%). Brillano anche Mediobanca (+11,19%), Ubi (+7,59%), Bper (+5,82%), Unicredit (+2,21%), Bpm (+2,08%). Tra i finanziari Generali segna un progresso del 4,48%, Poste +1,39%.

Molto bene il titolo Fca che guadagna il 7,49% nella settimana in cui è ritornato a parlare dello scandalo sulle emissioni inquinanti che ora coinvolgono non solo Volkswagen, ma anche altre case automobilistiche.

Ottimo il titolo Cnh che registra un +13,67%. Con il balzo del greggio risalgono anche i titoli di Eni (+4,51%), Saipem (+4,27%) e Tenaris (+5,98%).

Cresce l’interesse su Rcs (+7,1%) dopo l’ops proposta da Cairo.

La notizia della settimana: chiude positivamente la vicenda Tango Bond
Venerdì 22 aprile si è chiusa anche la vicenda dei titoli argentini caduti in default nel lontano 2001. L’accordo è stato siglato a New York tra i rappresentanti dei risparmiatori italiani, la Task Force Argentina di Banche e il Tesoro di Buenos Aires.

I circa 50mila investitori italiani che hanno tenuto in cassetta le obbligazioni argentine rifiutando le ristrutturazioni fatte da Buenos Aires vedranno ricompensato, entro il 30 giugno 2016, il loro investimento ad un tasso del 0,82%.

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