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Settimana di conferme

Settimana di confermeDicembre 2013. Il trend affiorato nelle prime sedute del mese ha trovato conferma in questa ultima ottava: il mercato azionario ha continuato la correzione dai massimi recenti, mentre le commodity hanno rafforzato il rimbalzo dai minimi, in tendenza opposta rispetto al resto dell’anno.

Il recupero non ha però coinvolto le due materie prime principali: il petrolio ha chiuso a 97 dollari al barile, mentre l’oro ha oscillato con il dollaro, riuscendo comunque a mantenere a distanza di sicurezza il supporto a 1200 dollari l’oncia.



Decisamente molto meglio per i metalli non ferrosi, con gli operatori presi in contropiede dal mercato del rame ritornato improvvisamente a 7250 dollari per tonnellata, con una back di 14 tra il cash e il tre mesi.
In questo clima anche alluminio e nickel si sono riportati sopra i 1800 e i 14000 dollari. Risultati sorprendenti se si considera il baratro che si era spalancato dopo le chiusure del mese scorso.

Cambio EUR/USD: anche se la divisa unica ha chiuso con un impercettibile ribasso, l’euro ha registrato una settimana di anticipi nei confronti della divisa statunitense, dopo una serie convulsa di dati provenienti dagli Usa e dall’Eurozona.
Gli investitori stanno pesando le conseguenze di un’eventuale annuncio di tapering dalla Fed. Difatti, la banca centrale americana riunirà mercoledì prossimo il direttivo, molti si aspettano una comunicazione anticipata della riduzione di aiuti all’economia. Tuttavia il cross EUR/USD ha registrato una settimana di guadagni: mercoledì scorso ha toccato i massimi di sei settimane a 1,3811 per chiudere venerdì a 1,3742.

Da Piazza Affari
La Borsa di Milano paga i timori di una possibile riduzione degli acquisti mensili di titoli da parte della Federal Reserve e una brusca frenata dei bancari. Registrando il secondo ribasso settimanale di fila con l’Ftse Mib che lascia sul campo l’1,77% a 17.805 punti. Una battuta d’arresto che riporta gli indici sui livelli di fine settembre.

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