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Turbolenze finanziarie

Turbolenze finanziarieMarzo 2013. Crescono le turbolenze finanziarie dovute alla crisi delle banche di Cipro, le quali complicano il processo di risanamento dell'area euro. Dai mercati, risultano essere praticamente nulle le conseguenze sull'azionario, lo dimostra l'indice Dow Jones che ha raggiunto l'ennesimo record nella giornata di mercoledì 20.
Reazione diversa per le commodity, che hanno pagato l'indebolimento dell'euro sceso più volte, nel corso della settimana, sotto l'1,29 contro il dollaro americano.



Nel mercato valutario la divisa europea ha chiuso perdendo lo 0,5% contro USD, l'1,5% contro lo Yen e l'1,2% contro la sterlina inglese.
Settimana stabile per Piazza Affari che chiude con gli indici di borsa sostanzialmente invariati e lo spread sotto i 320 punti.

Banca d'Italia e il Fondo monetario internazionale lanciano nuovi allarmi per la ripresa. La prima richiamando l'attenzione sul quadro politico italiano, che rischia di compromettere la crescita. Il Fmi va oltre, ipotizzando rischi per la ripresa globale derivanti dal terremoto elettorale dello scorso 24-25 febbraio. Segnali che compromettono la ripresa prevista per la fine dell'anno, seriamente minacciata dall'incertezza del quadro politico interno e dal riemergere di turbolenze finanziarie nell'euro zona. Minacce che potrebbero incidere sulla fiducia degli operatori e sulle attività di investimenti in Italia.

La crisi cipriota
L'accordo tra il governo di Cipro e la "troika" sta lavorando per mettere le basi di un salvataggio. Il piano A, raggiunto nella serata di sabato 23 marzo, prevede un prelievo forzoso del 20% per i depositi sopra i 100mila euro e del 4% sui conti degli altri istituti. La situazione è intricata, i due principali istituti di credito dell'isola rischiano la bancarotta, risposte certe arriveranno solo dopo la riunione dell'Eurogruppo a Bruxelles e, dal suo esito, il parlamento cipriota dovrà riunirsi per decidere il piano di salvataggio dell'economia dell'isola con l'approvazione di nuovi disegni di legge. Tra questi, la creazione di un fondo di solidarietà dove raccoglie asset statali e beni della chiesa greco-ortodossa.

Resoconto settimanale dei principali asset
Il petrolio ha nuovamente toccato i minimi della scorsa ottava, ma è riuscito a recuperare in fretta i 93 dollari al barile.
Bene l'oro che ritrova la sua vecchia identità di bene rifugio chiudendo sopra i 1600 dollari l'oncia.

Dalla borsa italiana
Ottava piatta con il Ftse Mib a +0,09 % a 16.061 punti e l'All Share a -0,03% a 17.103 punti.
Bene le banche tranne Unicredit che ha perso l'1,89%. Molto bene Bpm che recupera l'8,96% con l'annuncio dell'aumento di capitale.

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