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Declassamento di alcune banche italiane

Declassamento di alcune banche italianeAgosto 2012. Fare trading ci impone a rimanere costantemente aggiornati sulle notizie macroeconomiche ed anche sullo stato di salute delle nostre banche. In questi giorni l’agenzia Fitch Ratings ha declassato alcune banche italiane di medie e piccole dimensioni ed ha ridotto le previsioni sul PIL in Italia.

Nel mirino del downgrade dell’agenzia di rating americana sono finiti i seguenti istituti bancari:


La Banca popolare di Milano che si  trova ad un passo dal livello speculativo, il suo taglio di rating è passato da BBB a BBB-. Nel primo semestre dell’anno ha registrato una perdita di oltre 130 milioni. Comunque, rispetto il giugno 2011, evidenzia un utile di +96,6%.
Banca Carige, Banca Popolare di Vicenza, Credito Valtellinese e Veneto Banca che scendono da A- a BBB+.

Rimangono stabili senza subire nessun ulteriore declassamento la Banca Popolare dell’Emilia Romagna e il Credito Emiliano, che entrambe si sono rispettivamente viste confermare il merito di credito a BBB e BBB+.

Nessun declassamento ma semestrale in forte calo del Banco Popolare di Verona che chiude i sei mesi con un utile di 171 milioni contro i 167 del 2011 e con Core Tier balzato dal 7,1% al 10,2%.

Quest’anno, per l’Italia, l’agenzia Fitch prevede un PIL Prodotto Interno Lordo negativo dell’1,9% ed una crescita zero per l’anno prossimo.
Numeri inquietanti che delineano un quadro macroeconomico preoccupante, con probabili peggioramenti delle condizioni di finanziamento e di liquidità, questo non riguarda solamente le banche finite nel mirino degli analisti, ma anche gli altri istituti italiani che per le agenzie di rating hanno tutti un outlook negativo.

Vola il titolo di Ubi Banca (Unione Banche italiane)
Il gruppo Ubi Banca supera gli obiettivi chiesti dall’Eba (European Banking Authority) e anche le attese di Banca Akros. Il suo titolo chiude con una crescita del 4,9%. Positivi anche i report degli analisti che hanno registrato risultati superiori alle attese per merito di un’ottima performance operativa.

In ogni caso oggi è ancora prematuro fare delle previsioni sui risultati del secondo semestre. Da evidenziare che i risultati positivi di gestione del gruppo Ubi sono principalmente basati sulle operazioni di carattere finanziario più che dalla gestione operativa. Per ora l’unica costante pare essere la volatilità dei mercati.

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