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Francia in recessione

Francia in recessioneMaggio 2013. Ottava particolarmente difficile dal fronte macroeconomico, con la Francia entrata ufficialmente in recessione economica, la Germania in rallentamento, dati USA preoccupantemente sotto le attese rispetto le ultime rilevazioni e giusto per finire in bellezza, segnaliamo il dowgrades alla Slovenia affibiato ieri (sabato 18 maggio) dall'agenzia di rating Fitch.



E' indubbio che la preoccupazione più grande per il presidente Hollande è il Pil, sceso dello 0,2% per il secondo trimestre consecutivo e tutti gli indicatori fondamentali in rosso, sia per le famiglie che per le imprese francesi. Se questi dati sono fonte di preoccupazione, cosa potremmo dire del record negativo dell'Italia, addirittura in rosso per il quinto trimestre di fila.

Dai mercati
Della serie tutti i mali non vengono per nuocere, per le materie prime è stata un'occasione per assestarsi.
Il petrolio ha preso la palla al balzo ed è salito sopra i 96 dollari al barile.
I preziosi hanno continuato a soffrire con l'oro di nuovo sotto i 1400 dollari l'oncia e l'argento in area 22.
Tra i non ferrosi la volatilità rimane elevata, mentre il consolidamento delle quotazioni si è ritrovato a lottare con sensazionali rialzi degli stock LME. Se le 92mila tonnellate di alluminio non fanno notizia, le 70mila tonnellate di zinco contribuiscono notevolmente a limitare il recupero dei prezzi che si è arenato a 1850 dollari per tonnellata.
Torna a salire a 7350 il metallo rosso, dopo aver sfiorato i minimi a 7100 ha chiuso come nella settimana scorsa. Contenute anche le discese di alluminio e nickel che hanno terminato le contrattazioni rispettivamente a 1860 e a 15000, nonostante il rafforzamento della divisa unica europea, sotto 1,29 nei confronti del biglietto verde.

Dalla borsa valori
Quarta chiusura consecutiva in positivo per Piazza Affari, con l'indice Ftse Mib che segna un +1,85% e l'All Share un +1,82.
Bene i bancari con Mps +8,42%, Intesa +5,27%, Ubi +4,11% e Unicredit +3,85%. Mentre Bpm registra un -3,63% causato dalla rinuncia al progetto di trasformazione in spa.

Sul listino milanese sono diversi i titoli in settori diversi a mettersi in evidenza, Mediaset prosegue la sua fase positiva con un ottimo +12,66%. Fiat viene premiata con un +9,41% in funzione dei sviluppi d'integrazione con Chrysler e su una possibile quotazione negli Usa. Da segnalare  Italcementi che si contraddistingue con un ottimo +8,91%.

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