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Mercati in balia di Grecia e Cina

Mercati in balia di Grecia e CinaLuglio 2015. La nuova Odissea che si sta scrivendo nel parlamento europeo di Bruxelles non è meno sorprendente del grande Poema di Omero. In quest’ultima settimana i mercati finanziari sono stati in balia di Grecia e Cina. Infatti, oltre al dramma greco si sono dovuti difendere anche dalla violenta correzione dell’azionario cinese. La forte discesa ha avuto pesanti ripercussioni anche sulle commodities, a causa dei timori che il contagio potesse trasmettersi all’economia reale. Le contromisure adottate da Pechino pare che abbiano avuto il loro effetto, almeno per il momento.



Il petrolio WTI, dopo aver sfiorato i 50, è rimbalzato a 53 dollari al barile. I preziosi, invece, non hanno tenuto fede alla loro tradizionale funzione di beni rifugio, con l’oro che è rimasto sotto i 1200 dollari l’oncia.

Tra i metalli non ferrosi ondata di vendite su rame e nickel che hanno registrato un nuovo minimo annuale: il metallo rosso a toccato 5.240, mentre il nickel a raggiunto quota 10.430. Il recupero è stato repentino con il rame che si è riportato a 5.720 prima di chiudere a 5.600 dollari. Più misurato il movimento del nickel che si fermato a 11.500.
Lo zinco ha riconquistato quota 2.000, dopo essere passato da 1.906. Meno volatile l’alluminio che ha chiuso le sedute a 1.690.

Milano crede nell’accordo greco
Piazza Affari, in linea con le principali borse europee, crede nell’accordo sulla crisi greca chiudendo con l’indice Ftse Mib con un rialzo del 1,91% a 22937 punti, mentre l’All Share guadagna l’1,75%.
Lo spread è sceso sotto i 130 punti, risollevando il comparto bancario che ha coperto le perdite delle giornate precedenti.
Nella giornata di venerdì 10 luglio tutte le borse europee hanno chiuso positivamente.

I falchi bocciano la proposta di Atene

Nella giornata di sabato 11 luglio a Bruxelles, però, i falchi si sono alzati in volo spazzando via l’ottimismo diffuso dalle colombe di venerdì. Germania, Finlandia, Olanda e Slovacchia hanno risposto con un secco "No!" alle proposte di Atene. Capitanati da Schaeuble, nella parte di Poseidone, che addirittura ha avanzato l’uscita della Grecia per 5 anni se non arrivano proposte concrete sul piatto della Troika.

L’idea del Ministro delle Finanze tedesco è stata immediatamente scartata dalla Ue, stasera (12 luglio) scade il termine per raggiungere un accordo per salvare al Grecia, anche se il salvataggio della Grecia ha bisogno di molto più tempo. La nuova Odissea si protrarrà almeno fino al prossimo 20 luglio, giorno in cui Atene fallirà se nel frattempo non riceverà degli aiuti.

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