Back to top

Piazze intralciate dalle calende greche

Piazze intralciate dalle calende grecheGiugno 2015. In attesa dei prossimi sviluppi della crisi greca è sconcertante notare come viene snobbata dai mercati, almeno fino a oggi!
Domani (lunedì 22) probabilmente sapremo se la Grecia riuscirà a stringere un accordo in extremis con i ministri delle finanze e capi di Stato, prima della scadenza del prestito del Fmi, debito che se non venisse rimborsato accompagnerebbe Atene al fallimento.



Tornando ai fatti concreti la Fed, nell’ultima riunione, ha confermato la volontà di rialzare i tassi d’interesse presumibilmente dal mese di settembre. L’euro ha superato quota 1,14 contro il dollaro, per poi riportarsi a 1,13.

Il mercato azionario statunitense, dopo aver esitato per un paio di sedute, ha superato quota 2115 punti candidandosi a raggiungere nuovi massimi storici.

Le commodities continuano a non essere prese in considerazione dagli investitori. Il petrolio WTI ha vacillato attorno ai 60 dollari al barile. L’oro ha dimostrato di avere più carica, ma non abbastanza per superare i 1205 dollari l’oncia.
La persistente assenza dai mercati dei compratori cinesi fa registrare un forte calo tra i metalli non ferrosi, risultati essere i peggiori performer del settore. Vendite decise su rame e zinco, il primo è sceso a 5650 ad un passo dal minimo di marzo (5620). Il secondo è tornato in area 2050, dopo avere difeso valorosamente il supporto a 2100.
L’alluminio si sta avvicinando attorno ai minimi del 2014 attorno a 1670. Il nickel è lentamente sceso a 12600 malgrado gli stock LME abbiano iniziato a scendere.

La settimana di Piazza Affari
Borsa intralciata dalle calende greche come tutte le altre principali piazze finanziarie. L’indice Ftse Mib cede lo 0,78% a 22.699 punti, mentre l’All Share lascia un -0,92%.

Il negoziato greco lascia tutti col fiato sospeso, in particolare il possibile effetto domino della Grecia sui titoli di Stato dei paesi periferici. Difatti, non è un caso l’aumento dello spread che ha indebolito una gran parte dei titoli bancari: Banco Popolare -2,26%, Ubi -2,03%, Mediobanca -2,01%, Unicredit -1,99%, Intesa -0,98%. In controtendenza Monte Paschi (+3,01%) che ha chiuso brillantemente l’aumento di capitale e spinge sull’acceleratore sulle aggregazioni.

Tra i finanziari male Mediolanum (-3,08%) e Azimut (-2,95%).
Negli energetici Enel chiude con un buon +1,33%, mentre Saipem perde il 7,63% pagando le voci circa un aumento del debito.
Nell’industria decisamente male Finmeccanica (-5,05%) e Fca (-4,05%).

Guida Forex online: