Settembre 2012. E' da un po' di tempo che i mercati finanziari si sono tranquillizzati, il temutissimo spread staziona sotto i 350 punti e molto probabilmente scenderà ancora. Piazza Affari chiude in negativo, ma dopo un balzo di quasi il 15% (della prima metà del mese) nessuno accusa il colpo.
L'euro ritorna a scendere sotto 1,30 contro il dollaro e contemporaneamente è arrivata qualche presa di profitto, perfetta per far risaltare alcune differenze tra i vari asset.
Tutti segnali che, con i conti in ordine e i giusti interventi, fanno capire che uscire dalla crisi è possibile!
Panoramica interna
Ci sono però ancora due importanti nodi da sciogliere: crescita e politica.
Per quanto riguarda la crescita, l'Italia, chiuderà il 2012 e anche il 2013 in negativo. L'anno prossimo subirà gli effetti di trascinamento, col Pil che registrerà un'altra contrazione negativa, così come i consumi.
Il conto che si presta a pagare l'Italia è carissimo: quest'anno dovrà sborsare circa 8 miliardi in più rispetto l'anno scorso per colpa del maggior spread. Tutto questo inciderà sul pareggio del bilancio, gravando ulteriormente sulle tasche degli italiani, che si ritroveranno una pressione fiscale ancora maggiore nel 2013.
Un modo per alleggerire la tassazione è tagliare gli sprechi della politica. Un punto che il governo Monti si è rilevato molto debole. La classe dirigente italiana continua a fare orecchie da mercante malgrado la presenza di una crisi economica così forte.
La settimana di Trading
L'euro torna sotto 1,30 contro il dollaro americano. Il petrolio cade prepotentemente a 92 dollari al barile come agli inizi del mese di agosto, mentre l'oro si mantiene a ottimi livelli a ridosso di 1.780 dollari l'oncia.
Dopo due settimane da protagonista, la Borsa valori chiude con un bilancio negativo con le banche che tornano a scendere. La maglia nera se l'aggiudica Monte Paschi con -11,85%.
Settimana difficile anche per Fiat, stretta tra le polemiche al programma di Fabbrica Italia e i dati negativi sulle vendite.
