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Mercati in rosso

Mercati in rossoGennaio 2016. Il nuovo anno si è aperto con il segno meno sui principali mercati finanziari. Brutta partenza per Piazza Affari e tutti i più importanti listini europei che sono addirittura riusciti a far peggio dell’avvio del 2000.
Mercati in rosso a causa del pessimo dato Pmi manifatturiero emesso da Caixin (pari a 48,2), che innesca la svalutazione della valuta cinese da parte della Banca Centrale e immischia la borsa di Shanghai che per due giornate si vede sospendere le quotazioni per eccesso di ribasso.

L’effetto è devastante, sui mercati internazionali si diffonde la paura per l’andamento dell’economia cinese, oltre al nuovo calo del greggio causato dalle tensioni geopolitiche tra Arabia Saudita e Iran. Come una pandemia sia le borse europee che quelle americane registrano perdite tra il 5 e il 9%.

Tra le materie prime il petrolio ha raggiunto i 32,10 dollari al barile sul contratto di febbraio, al di sotto del minimo visto nel 2008. Nel corso della prossima ottava scadranno le opzioni su questo contratto, per cui sarà interessante seguire le quotazioni sperando che riesca a recuperare i 35 dollari e soprattutto sfuggire dalla discesa sotto quota 30.

Giù anche rame, zinco e alluminio. Il metallo rosso ha toccato un nuovo minimo a 4430 rispetto a quello del 2015. Lo zinco ha toccato 1470,5. L’alluminio è sceso ma è riuscito a rimanere sopra i 1450.

La brutta ottava del listino milanese
Milano perde il 7,23% e scende sotto la soglia psicologia dei 20mila punti (19.869), mente l’All Share cede il 6,99%.

Vera e propria carneficina per i titoli bancari: Mps (-15,34%), Bpm (-11,62%), Bper (-11,01%), Unicredit (-8,98%), Intesa Sanpaolo (-6,15%). Negativi anche gli industriali: Finmeccanica (-4,03%), la debuttante Ferrari registra le sue prime cinque sedute in Borsa con una perdita di quasi sei punti percentuali a quota 40,54 euro per azione, contro i 43 euro di partenza.

Fiat Chrysler lascia sul terreno un pesante -14,13%, Exor (-12,24), Cnhl (-9,38%). Male anche gli energetici: Eni (-7,97%), Enel (-3,85%). Segno meno diffuso anche nel comparto del lusso: Ferragamo (-8.09%), Luxottica (-5,71%), Tod’s (-5,48%).

La settimana prossima Telecom Italia presenta il nuovo brand unico per telefonia mobile, fissa e internet, nel frattempo lascia sul campo l’8,34%.

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